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Imprese degli immigrati ancora in crescita. 525.000 nel 2014

ven 13 nov 2015

Grazie al loro dinamismo hanno superato con il segno “più” la crisi economica e sono pronte ad agganciare la ripresa. Aumentano anche nel 2104 in Italia, le imprese condotte da lavoratori immigrati che, nell’ultimo anno, fanno registrare un aumento del 5,6% superando il mezzo milione di unità (precisamente 524.674).
Secondo i dati forniti dal Rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2015 realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS  (con il supporto della Cna e di MoneyGram) presentato  a Roma nei giorni scorsi, rappresentano l’8,7% del totale delle imprese registrate nelle Camere di Commercio e il 12,9% di quelle individuali.
Numeri che contribuiscono a posizionare l’Italia come primo Paese europeo per lavoratori autonomi e imprenditori attivi, tra i primi tre per lavoratori autonomi e imprenditori nati all’estero. Terzo, dietro Regno Unito e Germania, per la quota sul totale della Ue, e primo addirittura per quanto riguarda i non comunitari.

“Oggi, tra i nati all’estero, per ogni sette lavoratori dipendenti c’è all’incirca un lavoratore autonomo o imprenditore” ha dichiarato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, che poi ha aggiunto: “Il lavoro autonomo è un ottimo strumento di integrazione e per questo non va ostacolato, anzi va favorito, in una logica di semplificazione che riguarda tutte le imprese italiane, quale che sia il luogo di nascita del titolare. E in questo senso le nostre associazioni territoriali – ha concluso Silvestrini –  svolgono un ruolo importante di orientamento e di sostegno ai nuovi imprenditori provenienti dagli altri Paesi soprattutto nella gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione per accompagnare questo processo nel rispetto delle regole e della legalità”.

Secondo il Rapporto, fra gli immigrati la ditta individuale è l’impresa standard. Più di otto imprese su dieci di residenti nati all’estero rientrano in questa tipologia contro cinque su dieci tra le imprese “italiane”. Al secondo posto sono le società di capitali (il 10,8% del totale) mentre le società di persone rappresentano il 7,2% della platea complessiva e in altre forme rientra l’1,7%. Rimane ridotto il numero di imprese ibride, gestite in collaborazione tra immigrati e nativi italiani, che sono solo il 5,9% del totale.

Per quanto riguarda i settori, il commercio e l’edilizia sono i comparti che attirano principalmente gli immigrati e rappresentano il 60,1%. In dettaglio il 35,8% (188mila imprese) sono attività commerciali, il 24,3% edili. Seguono la manifattura (8% del totale), le attività di alloggio e ristorazione (7,4%), i servizi (5,1%). Nel 2014 proprio i servizi hanno trainato la crescita dell’imprenditoria immigrata, con il 15,4% delle nuove società, seguiti da costruzioni (14,8%), commercio (12,1%), alloggio e ristorazione (9,3%), manifattura (7,2%).

Prendendo in considerazione la distribuzione sul territorio nazionale, oltre la metà delle imprese amministrate da nati all’estero sono attive nelle regioni settentrionali, il 26,7% nel Centro e il 22,3% nel Sud e nelle Isole. La Lombardia è la regione con il maggior numero di società gestite o amministrate da nati all’estero: quasi 100mila complessivamente, equivalenti al 19% del totale nazionale. Seguono Lazio (oltre 67mila/12,8%), Toscana (poco meno di 50mila/9,5%), Emilia-Romagna (47mila/9%), Veneto (44mila/8,5%). In proporzione alla platea imprenditoriale regionale, è la Toscana (il 12,1% del totale) a primeggiare, seguita da Liguria (11,2%), Lazio (10,7%) e Friuli Venezia Giulia (10,6%).

Riguardo ai Paesi di origine, secondo i dati Sixtema-Cna, le sei collettività più numerose tra i responsabili di imprese individuali (provenienti da Marocco, Cina, Romania, Albania, Bangladesh e Senegal) coprono oltre la metà del totale. I nati in Marocco rappresentano il 15,2% complessivo, seguiti dai nati in Cina (11,2%), Romania (11,2%), Albania (7,3%), Bangladesh (6,2%) e Senegal (4,3%). La crescita maggiore negli ultimi anni si è registrata tra i nativi del Bangladesh: +28,3% nell’ultimo anno, +245,7% rispetto al 2008.