La liuteria bolognese ha ottenuto il marchio De.Co.
ven 17 gen 2025
Bologna ha una tradizione liutaria che è proseguita quasi ininterrottamente da oltre cinque secoli, un sapere che si è tramandato e che oggi viene celebrato con il riconoscimento di Denominazione Comunale ad alcune attività artigianali legate alla liuteria degli strumenti ad arco nella tradizione bolognese che discendono dalla prestigiosa scuola fiorita a Bologna nella seconda metà dell’800 grazie a Raffaele Fiorini.
Nello specifico, con delibera del Comune di Bologna del 26 novembre 2024, hanno ottenuto l’iscrizione al registro De.Co: i liutai Ezia Di Labio, Roberto Regazzi, Bruno Stefanini e Alessandro Urso, il Museo civico di Medicina con il Laboratorio del Maestro liutaio Ansaldo Poggi e la Scuola di Artigianato Artistico del Centopievese.
La richiesta di riconoscimento De.Co. era stata avanzata dalla Città metropolitana che ha affidato alla prof.ssa Mariarosa Pollastri la redazione del disciplinare che ha curato col contributo dei quattro liutai bolognesi.
Per ottenere il riconoscimento De.Co., un’azienda di liuteria che fosse interessata deve fare richiesta del marchio De.Co. per la propria attività al seguente link: https://www.decobologna.it/come-si-diventa-deco compilando il form numero 2: “Richiesta d'iscrizione della propria attività al Registro De.Co.”
“Continua l'attività di Città metropolitana di valorizzazione dei saperi e delle identità del territorio - afferma Debora Badiali, sindaca di Budrio a supporto del Sindaco metropolitano per i Distretti culturali - Con questa De.Co. torniamo alla musica, arte importante che caratterizza e accompagna non solo la storia di Bologna e dei comuni metropolitani, ma che proietta con slancio il futuro delle nostre comunità unendo artigianato, cultura, carattere popolare, innovazione e qualità. Sono questi gli elementi cardine che emergono dalla storia magnifica della liuteria e dalle storie delle persone che hanno reso e continuano a rendere possibile questa esperienza”.
“La liuteria rappresenta un fiore all’occhiello per l’artigianato e per CNA – prosegue Andrea Bargiacchi, Responsabile Area Economico Sindacale CNA Bologna -. Attualmente CNA Bologna associa nella città metropolitana una quindicina di costruttori di strumenti musicali. CNA da sempre è impegnata nella tutela e nella valorizzazione delle imprese di liuteria. Col maestro Bignami negli anni ’80 contribuì ad aprire la Scuola di Liuteria Artistica Bolognese. In questi 20 anni CNA ha organizzato mostre di liuteria molto apprezzate: nel 2002 ‘Il Suono di Bologna’ dedicata a tutta la liuteria bolognese, successivamente mostre specifiche su Otello Bignami, Raffaele e Giuseppe Fiorini. Il nostro impegno oggi è che questo mestiere e questa tradizione vengano trasmessi alle nuove generazioni”.
La storia e le caratteristiche della liuteria bolognese
Le botteghe dei liutai erano e sono al servizio dei concertisti e dei dilettanti non solo per fornire loro nuovi strumenti, ma soprattutto per curare la manutenzione e riparare gli strumenti danneggiati utilizzati dai clienti. Nella seconda metà dell’800 Bologna ferveva di musica e c’erano moltissimi eccellenti concertisti e moltissimi dilettanti, che suonavano nei numerosi teatri della città, pubblici e privati, nelle chiese, nei caffè concerto, ai giardini Margherita.
Curiosamente la città in quel periodo era scarsa di artigiani che potessero occuparsi degli strumenti e per questo motivo Carlo Verardi, che era docente di violino nel prestigioso Liceo Musicale e insegnante di tre membri del famoso Quartetto Bolognese, chiamò a Bologna Raffaele Fiorini, nato vicino a Pianoro e residente a Bazzano, noto per le sue capacità di liutaio e in particolare per le sue doti di riparatore.
È a Palazzo Pepoli che, nel 1868, il Maestro Raffaele Fiorini installò la sua bottega e mise a punto una liuteria particolare, quella che oggi definiamo liuteria bolognese, che insegnò al figlio e agli allievi e che prosegue ancora oggi nei suoi fondamenti. Si tratta di una tecnica costruttiva diversa da quella cremonese (per intenderci, quella di Stradivari), basata sull’utilizzo della “forma esterna” di ispirazione francese, nelle prime fasi di costruzione. Gli strumenti artigianali, noti per l’eleganza e la potenza sonora, rappresentano l’eccellenza del “Suono di Bologna”, un perfetto connubio di tradizione e innovazione che ancora oggi incanta musicisti e pubblico.
Nel Novecento, la tradizione proseguì con figure di spicco come Otello Bignami, che fondò la Scuola di Liuteria Artistica Bolognese. Questo progetto rivoluzionario, supportato dalle istituzioni locali insieme a CNA e al suo ente di formazione Ecipar (oggi CNA Formazione Emilia Romagna Cna Foer), aprì per la prima volta le porte della liuteria anche alle donne, portando un rinnovamento inclusivo in una tradizione radicata.
Celebrità e musicisti di fama mondiale hanno scelto i liutai bolognesi per la creazione e la manutenzione dei loro preziosi strumenti. Tra i casi più iconici, Gaetano Pollastri si distinse per la riparazione di uno Stradivari e un Guarnieri appartenenti alla famiglia Marconi, a testimonianza della fiducia riposta nella maestria di questi artigiani.
Nonostante il progresso tecnologico, la liuteria bolognese rimane fedele alla sua natura artigianale. Ogni strumento, costruito con precisione e passione, è un’opera d’arte unica, capace di unire eleganza, potenza sonora e innovazione.
L’eredità di maestri come Fiorini e Bignami vive ancora oggi nei laboratori bolognesi, dove segreti e tecniche si tramandano con cura da una generazione all’altra. Bologna continua a produrre strumenti apprezzati in tutto il mondo per la loro capacità di emozionare, rispondendo alle esigenze dei musicisti con una sensibilità unica.
L’evento a Palazzo Pepoli
Al sapere della liuteria bolognese è dedicato l’incontro concerto organizzato da Città metropolitana di Bologna e CNA Bologna, in programma domani sabato 18 gennaio alle ore 17 (Sala della Cultura di Palazzo Pepoli - via Castiglione 8, Bologna).
Sarà l’occasione per celebrare il riconoscimento della De.Co, scoprire la storia della tradizione liutaria bolognese e ascoltarne le note.
L’iniziativa ha riscontrato un grande successo, per cui in poco tempo ha raggiunto il “tutto esaurito”. Ma sarà solo la prima, a cui ne seguiranno altre sempre dedicate alla liuteria bolognese.
Dopo i saluti di Debora Badiali, delegata metropolitana per i Distretti Culturali e la consegna degli attestati, sarà la professoressa Mariarosa Pollastri, curatrice del disciplinare, in dialogo con i liutai che hanno ottenuto il riconoscimento De.Co, a portare il pubblico alla scoperta della storia di questa antica tradizione.
Saranno le note di eccellenza di un violino di tradizione bolognese costruito da Otello Bignami, sapientemente suonato da Roberto Noferini accompagnato al cembalo da Chiara Cattani, a chiudere il pomeriggio con musiche di Corelli, Tartini, Mozart e Vitali.