Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
Una più attenta valutazione delle richieste di finanziamento da parte delle banche che esamineranno sempre di più la capacità delle imprese a rimborsare gli impegni presi con il sistema bancario: dovrebbe essere questo l’effetto di una recente Ordinanza della Corte di Cassazione.
Le imprese dovranno valutare con sempre più attenzione gli impatti finanziari e Cna Bologna sarà al loro fianco per supportarle in tali analisi.
La Corte di Cassazione con ordinanza n. 24725 del 14 settembre 2021 ha dunque stabilito che se le banche concedono finanziamenti ad imprese che presentano condizioni di difficoltà economica, devono ristorare il danno qualora dal finanziamento derivi un con conseguente aggravamento del dissesto dell’impresa stessa.
Con tale ordinanza i giudici hanno superato dubbi interpretativi, fissando alcuni capisaldi che vanno tenuti in considerazione qualora ricorra la fattispecie di c.d. abusiva concessione del credito contemplata tanto dalla legge fallimentare (art. 218), quanto dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza (art. 325) che, proroghe da pandemia permettendo (da ultimo, dl 118/2021), rappresenterà il futuro corpus normativo di riferimento.
Tale responsabilità in capo alla banca viene a decadere se la stessa ha assunto un rischio ragionevole, operando cioè nell'intento del risanamento aziendale ed erogando credito ad un'impresa in grado, secondo una valutazione a priori, di superare la crisi o almeno di rimanere sul mercato. Tale valutazione deve essere basata su documenti, dati e notizie acquisite, da cui sia stata in buona fede desunta la volontà e la possibilità del soggetto finanziato di utilizzare il credito ai detti scopi.