Cena con il Cuore in Sala Borsa, anteprima dell’80simo CNA

Cena con il Cuore in Sala Borsa, anteprima dell’80simo CNA

Una cena solidale con l’obiettivo di sostenere la Fondazione Gli Amici di Luca Casa dei Risvegli Luca De Nigris, attiva a favore delle persone con gravi cerebrolesioni, in stato vegetativo o con esiti di coma.

E’ la “Cena con il Cuore” organizzata da CNA Bologna per il prossimo giovedì 12 dicembre in Sala Borsa. Una iniziativa che vuole anche essere l’anteprima delle celebrazioni dell’80simo anniversario di CNA Bologna nel 2025.

Per  conoscere meglio le attività della Casa dei Risvegli clicca qui

Per informazioni: presidenza@bo.cna.it

In Sala Borsa sono attese più di 200 persone pronte ad assaggiare le specialità dello chef Michele Cocchi, già protagonista delle precedenti “Cene con il Cuore”: l’iniziativa di CNA infatti si svolge per il terzo anno consecutivo, sempre nel periodo natalizio. Nelle precedenti edizioni ha sostenuto le attività di Ageop per i bimbi in cura al Sant’Orsola e la Mensa dell’Antoniano.

Ospite speciale della serata sarà l’attore Alessandro Bergonzoni, storico testimonial della Casa dei Risvegli. La serata di giovedì sarà anche all’insegna dell’incontro tra generazioni: CNA infatti premierà cinque sue aziende associate in cui è avvenuto con successo un passaggio generazionale al femminile tra genitori e figlie al timone delle imprese.

Sono numerose le aziende che hanno dato un sostegno all’iniziativa di CNA, intervento prezioso in quanto permetterà di arricchire il ricavato che andrà a favore della Casa dei Risvegli Luca De Nigris.

CNA ringrazia Artigiancredito, Banca di Bologna, Bcc Felsinea. Sponsor: Assicoop, Asterix, Camser, Ciicai, Consorzio Costruisce, Cosepuri, Cotabo, Craav, Crif, Effegi Impianti, Energred, Espande Immobiliare, Ge.Ris.Co, I.S.E.A., Labor Soluzioni d'impresa, Mib, Ncv, Palmieri, Pomi Ager, Rassasie srl, Silmac, Studio Callarelli, Zucchetti, 3T. Sponsor tecnici: Terre Rosse, Idea in Cucina, Agritur, AIS Bologna, Regina di Quadri.

 

Casa dei Risvegli, in 20 anni ha ospitato 600 pazienti

 

La Casa dei Risvegli Luca De Nigris, struttura pubblica dell’Azienda Usl di Bologna che ne condivide gli obiettivi con Gli amici di Luca, è stata inaugurata nel 2004 nell’area dell’Ospedale Bellaria di Bologna ed ha celebrato quest’anno i venti anni di attività. E un centro innovativo di neuroriabilitazione, riconosciuto dal Consiglio europeo come "best practice", rivolto a giovani e adulti in fase di riabilitazione intensiva con un potenziale di evoluzione verso il risveglio. Integra diagnosi avanzate, percorsi riabilitativi personalizzati e supporto alle famiglie che stabiliscono un “patto di cura” con la struttura e convivono in moduli abitativi con i loro cari.

Accoglie annualmente 24 pazienti e sono circa 600 le persone che si sono avvalse, sino ad oggi, dell’opportunità di presa in carico riabilitativa interdisciplinare presso la “Casa dei Risvegli Luca De Nigris”, l’80 per cento delle quali si è “risvegliata” proseguendo un percorso di recupero e integrazione sostenuto sul territorio dai progetti dell’associazione.

 

“La collaborazione tra CNA Bologna e Gli Amici di Luca è ultraventennale – spiega Antonio Gramuglia, Presidente CNA Bologna -. Partecipiamo alla Befana dei Risvegli fin dalla sua prima edizione, ogni 6 gennaio CNA porta la sua solidarietà nel centro di Bologna e al teatro Duse organizzando la ‘Befana degli artigiani’. Abbiamo sempre creduto in questo progetto, che venti anni fa si è concretizzato ed oggi la Casa dei Risvegli è una struttura conosciuta in tutta Italia e non solo. La Cena del Cuore vuole essere un’occasione per passare una bella serata tra amiche e amici durante il periodo natalizio, assaggiare buon cibo e buoni vini, ma soprattutto sostenere chi si sta impegnando a Bologna per il sociale. Ogni anno sosteniamo un progetto solidale diverso e tra questi non poteva mancare quello a favore della Casa dei Risvegli”.

 

“Gli amici di Luca si è recentemente trasformata in fondazione – dice Fulvio De Nigris neo presidente della fondazione Gli amici di Luca Casa dei Risvegli Luca De Nigris ets – per dare maggiore solidità ad un percorso che si è sviluppato nel tempo e deve consolidarsi nel prossimo futuro. Per questo il rapporto storico con CNA Bologna è per noi di estrema importanza, come lo è questa iniziativa che porterà risorse ai nostri progetti. Al centro sta il Progetto di vita e salute non solo all’interno della Casa dei Risvegli Luca De Nigris ma nella domiciliarità long-term (Fase del Dopo): un disegno organizzativo e funzionale che risponda ai bisogni dei familiari nel nuovo contesto socio-sanitario centrato sulla prossimità, la sanità di iniziativa ed il welfare di comunità.

Resta in ogni caso fondamentale per noi mettere in campo tutte le opportunità per consolidare e migliorare le modalità che assicurano la partecipazione della nostra Fondazione allo sviluppo e al buon funzionamento della Rete assistenziale metropolitana Coma to Community, così come nel nodo centrale della rete, la Casa Dei Risvegli Luca De Nigris”.

 

CNA Bologna celebra i suoi primi 80 anni di attività

La “Cena con il Cuore” vuole anche essere un’anteprima delle iniziative che si terranno il prossimo anno per celebrare gli 80 anni dalla nascita di CNA Bologna.

Il programma dettagliato è ancora in corso di definizione, avere inserito la “Cena con il Cuore” è significativo di come uno dei percorsi che seguiranno le celebrazioni sarà certamente quello della solidarietà e della sostenibilità, sia ambientale che sociale.

“CNA e le sue imprese hanno dato tanto a Bologna, ma hanno anche ricevuto tanto dalla loro città e dai suoi abitanti – prosegue Antonio Gramuglia -. Per cui sicuramente nel 2025 vorremmo restituire opportuntà ai bolognesi offrendo partecipazione, intrattenimento e anche realizzando spazi pubblici: CNA Bologna ha costituito un comitato composto da imprenditori, funzionari, esperti di comunicazione che si sta riunendo periodicamente per concretizzare il programma dell’80simo anniversario”.

Intanto è stato realizzato il logo celebrativo, in cui il numero 80 può anche essere letto come la sigla di Bologna. Per rafforzare simbolicamente e graficamente il legame tra CNA, le sue imprese e il suo territorio.

La CNA e il moderno artigianato bolognese. La sua nascita nelle parole del fondatore Armando Gagliani

“Il 22 aprile del 1945, vale a dire il giorno dopo la Liberazione di Bologna, io e gli artigiani Diamanti Evaristo e Lanzi Luigi, per mandato del Comitato di liberazione nazionale, mi recai nella disciolta federazione fascista degli artigiani della nostra provincia in Strada Maggiore 29 a comunicare che quella sede era destinata alla nascente associazione democratica degli artigiani bolognesi”. Sono le parole di Armando Gagliani, il fondatore e primo presidente della CNA di Bologna, scritte di suo pugno in un documento del 1945. In queste parole è scritta la nascita di CNA Bologna. “Il 14 giugno – prosegue Gagliani – redigemmo l’atto costituivo e ci trasferimmo negli uffici di via Riva di Reno 76, la vecchia sede della Federazione provinciale fascista degli artigiani”.

 

Nei duri anni della ricostruzione gli artigiani sono tra i fondatori della Fiera

 

Nei giorni e nei mesi successivi alla Liberazione, l’imperativo comune per l’Artigianato provinciale bolognese (A.P.B.), che poi divenne l’attuale CNA, era lavorare per la ricostruzione realizzando un diffuso sistema democratico.

La guerra aveva distrutto oltre il quaranta per cento delle abitazioni, delle fabbriche, delle botteghe artigianali, delle infrastrutture della città. La prima faticosa attività dell’associazione era reperire la materia prima per gli artigiani, lottando aspramente contro l’accaparramento: occorreva ad esempio individuare la quantità di filato da assegnare ad ogni camiciaia e tappezziere. Ma anche assegnare le poche camere d’aria e le coperture per ruote di bicicletta, unico mezzo di locomozione possibile.

Pur tra queste immense difficoltà, gli artigiani ebbero la forza di organizzare nel 1946 la prima fiera del dopoguerra, in Sala Borsa, dedicata all’abbigliamento. Gli artigiani nell’immediato dopoguerra furono infatti tra i soci fondatori dell’Ente Autonomo Fiere di Bologna, che ebbe il riconoscimento giuridico nel 1956. Una scelta che si è rivelata lungimirante per tutta l’economia bolognese.

 

Negli anni ’50 gli artigiani ottengono conquiste sociali  e un sistema di welfare prima inesistente

Gli anni cinquanta  videro l’Apb impegnarsi per conquistare leggi che garantissero la tutela e la valorizzazione dell’artigianato. Nel luglio del 1956 venne approvata la legge 860 che definisce le “Norme per la disciplina giuridica dell’artigianato”, consentendo tra l’altro la nascita dei Comitati provinciali e regionali per l’artigianato. Sempre in quegli anni l’Apb conquistò il diritto al credito agevolato, alla pensione e all’assistenza sanitaria.

 

Gli artigiani insieme sono più forti. Nascono i Consorzi

Negli anni ’60 si affermò la più rilevante intuizione politica ed economica dell’artigianato bolognese: i consorzi tra imprese. Le piccole aziende si aggregavano per essere più forti sul mercato. Acquisti collettivi di materie prime o semilavorati e acquisizione di lavori per i soci furono gli obiettivi primari dei consorzi. I primi consorzi a vedere la luce furono quelli tra falegnami, tra imbianchini verniciatori-decoratori, tra vetrai, e tra riparatori cicli. Oggi CNA associa ancora importanti consorzi nati per accrescere la competitività delle imprese.

 

Gli insediamenti artigianali nascono nel 1962 e si moltiplicano in provincia

 

Nella città distrutta dalla guerra ogni locale era sufficiente all’artigiano per poter lavorare. Il successivo imporsi dell’economia industriale rese indispensabili, per lavorare e produrre, spazi adeguati. Già nel 1962 la CNA aveva reso possibile la costruzione del primo villaggio artigianale in città, nel quartiere Santa Viola. Negli anni ’70 gli insediamenti si diffusero in tutta la provincia.

L’insediamento della Cicogna a San Lazzaro venne inaugurato dall’allora Presidente della Repubblica Pertini. Migliaia di piccole imprese si sono avvalse di CNA per realizzare la propria espansione. Oggi le “cittadelle dell’artigianato” sono decine in tutta la Città Metropolitana di Bologna.

 

Anni ’80: nuova sede CNA nella torre di Kenzo Tange. Seconda inaugurazione nel 2019

 

Con gli anni ’80 la CNA orienta le sue energie migliori verso la qualificazione e lo sviluppo delle imprese: investe nella formazione. Prendono impulso le azioni per la nascita di nuove imprese grazie anche al progetto delle Botteghe di Transizione. Intanto, il 5 giugno del 1982, la CNA lascia la sua sede storica di via Riva Reno ed entra nella torre del Fiera District progettata da Kenzo Tange.

Torre che venne inaugurata una seconda volta, nel 2019, al termine di importanti lavori di ristrutturazione.

 

La CNA del 2000 e del futuro. Tecnologica, internazionale, giovane e innovativa. Attenta alla sostenibilità e alla parità di genere

 

Nel 2000 l’artigianato punta sulla qualità, sull’innovazione e la tecnologia. Crescono i progetti per l’internazionalizzazione in un mercato sempre più globale. CNA si impegna sul passaggio generazionale tra imprenditori e sulla trasmissione di impresa quando l’azienda non ha eredi. Si valorizza sempre più il Made in Italy.

Oggi CNA ha 8.700 associati, di cui il 23% ha meno di 40 anni. Conta oltre 400 dipendenti, che lavorano in una trentina di sedi in tutta l’area metropolitana oltre alla sede provinciale del Fiera District.

E’ una CNA che guarda sempre più al futuro, ai giovani, alle start up, all’industria 5.0, alla sostenibilità, partendo dal risparmio energetico, dal rispetto per l’ambiente, dalla parità di genere, dalla capacità di unire la ricerca del profitto con l’interesse sociale verso la propria comunità.

Temi che saranno al centro delle iniziative per celebrare CNA nel 2025.