Cna Bologna e Pescara fanno squadra per crescere sul mercato

Cna Bologna e Pescara fanno squadra per crescere sul mercato

Le Cna fanno squadra, per crescere insieme. E’ con questo spirito che è stato siglato un accordo tra la Cna di Bologna e la Cna di Pescara, il primo di questo genere a livello nazionale. La Cna di Bologna, 9000 soci e 400 dipendenti, mette a disposizione il proprio know how a Cna Pescara, 2500 associati e 50 dipendenti, in settori particolarmente strategici quali la comunicazione, il marketing, la rappresentanza associativa e i servizi.

 

“Cna Pescara è una realtà in sviluppo – conferma Antonio Gramuglia, Presidente Cna Bologna – noi volentieri affiancheremo i loro dirigenti e funzionari affinchè possano prendere spunto dalle pratiche che Cna Bologna utilizza nella relazioni coi soci, nell’erogare i servizi, nel comunicare sia con le imprese che coi propri dipendenti. Pratiche che hanno reso Cna Bologna leader tra le Cna territoriali”.

 

“Questa partnership però siamo sicuri che farà molto bene anche a noi bolognesi – prosegue Gramuglia -. Confrontarsi con una struttura simile alla propria ma che ha dinamiche diverse, scambiarsi i punti di vista, può esserci molto utile per migliorare anche le nostre prestazioni. Certamente farà del bene a tutto il sistema nazionale Cna: credo che da esperienze come questa, così come dalle altre che veranno, ne trarrà giovamento in maniera completa”.

 

L’accordo siglato tra Cna Bologna e Cna Pescara prevede la condivisione delle circolari attinenti il settore paghe, fiscale e ambiente sicurezza con le ultime normative vigenti. La condivisione di ogni iniziativa associativa presentata e organizzata da Cna Bologna. Un supporto per la comunicazione e il marketing con riferimento alle iniziative, alle strategie di business e alle linee di azioni che possano sostenere la promozione di Cna Pescara nella sua rete di relazioni istituzionali e commerciali a livello territoriale.

 

“Cna Pescara è una realtà molto piccola – spiega il suo Presidente Cristian Odoardi – che ha molto da imparare da Bologna sulla gestione di tutta la parte che riguarda il marketing, l’informatica e la comunicazione. Vogliamo capire come gestire la nostra associazione, che è in forte crescita, nella risoluzione di problemi pregressi. Insomma questo accordo è una ‘best practice’ che potrà portare benefici certamente a Cna Pescara, credo anche a Cna Bologna, sicuramente potrà essere motivo di stimolo anche ad altre realtà territoriali italiane affinchè si lavori in maniera congiunta tra di noi. E il sistema nazionale Cna così potrà crescere in maniera complessiva e non solo a macchia di leopardo”.

 

L’accordo tra Cna Bologna e Cna Pescara rientra in un progetto di respiro nazionale di Cna che prende il nome di Restart. L’obiettivo è quello di “fare sistema” tra le Cna di tutte le province e regioni italiane, condividendo pratiche e strategie. Così da evitare “doppioni” inutili, anzi fare economie di scala che possano far risparmiare ogni singola Cna. Il protocollo Bologna-Pescara è dunque il primo step di questo progetto che avrà ulteriori sviluppi nei prossimi mesi.

 

Cna Bologna e Cna Pescara hanno iniziato a lavorare a questo protocollo almeno un anno fa, analizzando le rispettive realtà e tracciando le linee di una possibile alleanza operativa.

“Il nostro auspicio – commenta Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna – è che tutto il sistema confederale proceda sulla strada intrapresa da Bologna e Pescara, lavorando sulla comunicazione della propria immagine, così da permettere alla Cna di essere una entità unica riconosciuta e riconoscibile da qualunque parte d’Italia la si guardi”.

“Pescara è una realtà decisamente più piccola di Bologna ma che vanta una buona base associativa e un territorio importante dal punto di vista economico – conclude Luciano Di Lorito, Direttore Cna Pescara -. Abbiamo 2.500 aziende socie, nella provincia di Pescara sono 12.000 le aziende iscritte alla Camera di Commercio. I settori più rilevanti nella nostra area sono l’autotrasporto, l’edilizia e il benessere. Abbiamo l’ambizione di crescere non solo in quantità ma necessariamente nella qualità dei servizi che noi andiamo ad erogare”.