Protezione del territorio da alluvioni, una mobilità più snella, più facilità nel reperimento della manodopera con un orientamento scolastico [...]
La frenata dell’economia si sta ripercuotendo anche sulla dinamica dell’occupazione tra artigiani, micro e piccole imprese. La crescita di addetti è ormai ridotta al lumicino e le nuove assunzioni sono crollate. In questo quadro di grande incertezza le imprese preferiscono essere caute e mantenere, come si dice, le bocce ferme, tenendo invariati gli organici. Lo rileva l’Osservatorio mercato del lavoro Cna, curato dal Centro studi della Confederazione, che dal dicembre 2014 analizza mensilmente le tendenze dell’occupazione su un campione di quasi 20mila imprese associate con 136mila dipendenti circa.
Complessivamente, a marzo di quest’anno, l’occupazione nel campione è cresciuta dello 0,2% sul mese precedente, mentre l’aumento tendenziale (+2,6%) si è ridotto di quasi un punto (+3,5%) nell’arco di dodici mesi. Né si può ipotizzare un peggioramento passeggero: anche su base trimestrale l’occupazione in termini tendenziali arretra, passando dal + 3,7% del primo trimestre 2018 al +2,7% del primo trimestre dell’anno in corso. Un rallentamento che si può addebitare al forte calo delle assunzioni (-18,7%) controbilanciato in parte dalla diminuzione delle cessazioni (-16,9%). Il sensibile arretramento ha riguardato (con la sola eccezione del lavoro intermittente) tutte le tipologie contrattuali: - 28,7% le assunzioni a tempo determinato, - 13,1% di apprendisti, - 1,1% a tempo indeterminato.