Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
Con il Decreto Rilancio è stato riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80 mila euro.
Tale credito è riconosciuto:
- ai soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico indicati nell’allegato 1 Decreto Rilancio (bar, ristoranti, gelaterie e pasticceria, alberghi, teatri e cinema…);
- alle associazioni;
- alle fondazioni e gli altri enti privati, compresi gli enti del Terzo Settore.
Gli interventi che rientrano nel credito d’imposta per l’adeguamento dei luoghi di lavoro e dei processi produttivi identificati nel Decreto-legge Rilancio, sono quelli necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus ivi compresi:
- interventi edilizi necessari per il rifacimento di spogliatoi e mense, per la realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni;
- gli acquisti di arredi di sicurezza.
Altri investimenti rientranti nel credito di imposta sono:
- gli investimenti in attività innovative, compresi quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa;
- e quelli per l’acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti.
Tali investimenti possono essere integrati da ulteriori con appositi decreti ministeriali.
Tale credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni per le medesime spese, comunque nel limite dei costi sostenuti, ed è utilizzabile nell’anno 2021 esclusivamente in compensazione.
Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate verranno stabilite le modalità per il monitoraggio degli utilizzi del credito d’imposta.
È prevista la possibilità di cessione, anche parziale, del credito nei confronti di altri soggetti ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.