I livelli di resistenza dei batteri che causano infezioni alimentari

I livelli di resistenza dei batteri che causano infezioni alimentari

EFSA ha pubblicato l'8 aprile 2021 un Rapporto dove si da atto che una parte considerevole dei batteri Salmonella e Campylobacter è tuttora resistente agli antibiotici comunemente usati nell'uomo e negli animali. In particolare si evidenzia che nell'uomo elevate percentuali di resistenza alla ciprofloxacina, un antibiotico comunemente usato per trattare diversi tipi di infezione, sono state riferite in un tipo specifico di Salmonella noto come S. Kentucky (82,1%). Alta resistenza anche di altri batteri di Salmonella. Ciò rispecchia  probabilmente la diffusione di ceppi particolarmente resistenti, tanto che alcuni antibiotici nella maggior parte dei Paesi sono ormai di uso limitato nel trattamento delle infezioni da Campylobacter nell'uomo. Vi sono, tuttavia, anche alcuni risultati positivi. Nel periodo 2015-2019 è stato osservato in isolati umani di Salmonella un calo della resistenza all'ampicillina e alle tetracicline rispettivamente in otto e undici Stati membri, è stata inoltre osservata una tendenza alla diminuzione della prevalenza di E. coli in campioni di animali da reddito prelevati in 13 Stati membri. Si tratta di un dato importante poiché particolari ceppi di Escherichia coli produttore di ESBL provocano gravi infezioni nell'uomo. Nei campioni di animali da reddito è aumentato anche il tasso di batteri E. coli sensibili a tutti gli antibiotici testati. Ciò è stato osservato in nove Stati membri nel periodo 2014-2019. Il rapporto è rinvenibile al seguente link https://www.efsa.europa.eu/it/news/resistance-levels-still-high-bacteria-causing-foodborne-infections


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