Pmi italiane pagano l’energia più dei competitor stranieri

Pmi italiane pagano l’energia più dei competitor stranieri

Le micro e piccole imprese italiane continuano a pagare l’energia elettrica molto di più dei competitor europei e delle grandi imprese energivore nazionali, anche se il gap nel 2023 si è in parte ridotto per effetto dei sussidi erogati per contrastare il caro-energia. Ma le agevolazioni sono state cancellate a inizio anno e pertanto il 2024 vedrà un nuovo ampliamento della forbice sui prezzi energetici. È quanto emerge dall’Osservatorio Cna sull’andamento dei prezzi dell’energia nel 2023.

Rispetto ai picchi del 2022, il peso delle bollette è diminuito ma rimane uno svantaggio competitivo per le piccole imprese. Dall’inizio dell’anno il prezzo medio all’ingrosso dell’energia si attesta sui 90 euro per MWh contro i 127 euro del 2023, un livello superiore del 50% ai prezzi in Germania e di oltre due volte rispetto ai 37 euro della Francia.

Procedere alla riforma del sistema degli oneri generali

La necessità di procedere alla riforma del sistema degli oneri generali, staccandone la fonte di finanziamento dalla bolletta per rimetterla alla fiscalità generale, rappresenta tuttora un passaggio fondamentale per restituire competitività alle PMI italiane. I dati dei questa edizione dell’Osservatorio Energia lo dimostrano ancora una volta.

L’attuale struttura della bolletta, oltre a gravare le piccole imprese con il peso degli oneri generali, implica anche una distribuzione sperequata della contribuzione agli oneri stessi tra le diverse categorie di utenti e, tra queste, le PMI risultano le più tassate.

Le proposte Cna: spostare la fonte di finanziamento sulla fiscalità generale e rivedere i criteri che presiedono alle agevolazioni per le imprese energivore

Cna propone da tempo di spostarne la fonte di finanziamento sulla fiscalità generale in quanto misura di sostegno alle politiche industriali. In tal senso si è più volte espressa anche l’Autorità per energia reti e ambiente, segnalando alle istituzioni la necessità di formalizzare la riforma del sistema degli oneri generali.

Inoltre, Cna propone anche una revisione dei criteri che presiedono alle agevolazioni per le imprese energivore, introducendo tra questi l’incidenza della spesa energetica sul bilancio aziendale. Tale proposta consentirebbe alle piccole e medie, in particolare quelle che operano nell’ambito della manifattura e che hanno consumi energetici importanti, di poter usufruire dello sconto energivori, operando così sul mercato con gli stessi strumenti delle imprese industriali.

Leggi tutta la ricerca dell’Osservatorio Cna sull’andamento dei prezzi dell’energia