Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
Per quanto riguarda la situazione italiana, il mercato interno sta registrando un’ulteriore crescita, sebbene ancora piuttosto contenuta (+1,3% in termini reali), accompagnata da un andamento sempre positivo delle vendite sui mercati internazionali nonostante un rallentamento della domanda estera. La Legge di Stabilità per il 2016 contiene, infatti, diversi elementi di sostegno ai consumi (bonus mobili legato alle ristrutturazioni e bonus giovani coppie) che hanno sostenuto i consumi di mobili e si sono sommati al trend positivo registrato dalle altre determinanti della domanda.
Anche il 2017 sarà un altro anno caratterizzato da incertezza, con un commercio internazionale probabilmente stagnante, con effetti anche sulle esportazioni italiane. Sul mercato interno permarranno ancora elementi frenanti, ma non tali da pregiudicare una crescita anche se inferiore all’1% in termini reali. La bozza di Legge di Bilancio per il 2017 contiene ancora elementi di sostegno ai consumi, ma allo stato attuale si può presupporre che non saranno tali da sostenere una crescita più elevata dei consumi di mobili rispetto a quella registrata nel 2016. Per quanto riguarda le esportazioni, il previsto leggero deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro avrà un influsso positivo sull’andamento delle vendite di mobili, che però si andrà a scontrare con una domanda estera in rallentamento.
Sul piano mondiale, i principali paesi importatori di mobili sono risultati ancora Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Francia. Nel corso degli ultimi 6 anni la Cina, che è il primo esportatore al mondo, ha più che raddoppiato le sue esportazioni: dai 25 miliardi di dollari del 2009 è passata a più di 53 miliardi di dollari nel 2015, ma la stima preliminare per il 2016 presenta, per la prima volta dopo la crisi mondiale, una riduzione dell’export cinese a poco più di 49 miliardi di dollari. Gli altri grandi esportatori di mobili quali Germania, Italia e Polonia continuano a crescere anche nel 2016.