Speciale 730: i redditi di pensione
mar 13 mar 2018
Detrazione “unica” per i redditi di pensione: con la legge di bilancio 2017 scompare la suddivisione dei pensionati in due fasce d’età; la detrazione per redditi di pensione è unica, e corrisponde a quella già prevista (e più favorevole) che spettava ai pensionati di età superiore a 75 anni. La stessa detrazione spetta anche ai percettori di assegni periodici corrisposti in forza di sentenza (alimenti dall’ex coniuge).
Quota esente sulle pensioni di reversibilità degli orfani: l’art 1, comma 249 della legge n.232/2016 ha previsto che le quote di pensione ai superstiti corrisposte agli orfani dell’assicurato concorrano alla formazione del reddito complessivo per la parte che eccede una quota esente di 1.000 euro.
Addio al contributo di solidarietà: questo contributo, introdotto nel 2011, confermato con modifiche per gli anni successivi, era concepito come un simbolico contributo dei più abbienti alla politica dei sacrifici richiesti a tutti gli italiani; non è stato prorogato e in dichiarazione è scomparso qualsiasi riferimento al tributo. Questa novità vale per tutti e non solo per i pensionati
“Impatriati” Agevolazioni a chi lavora in Italia
Una notizia importante, almeno a livello fiscale, per i cosiddetti “lavoratori impatriati”.
Il “decreto internazionalizzazione” del 2015 aveva previsto che il reddito di lavoro dipendente prodotto nel territorio dello Stato da lavoratori altamente qualificati e manager che trasferissero la residenza in Italia avrebbe concorso nel 2016 alla formazione della base imponibile nella misura del 70%.
Dal 2017 l’agevolazione è stata modificata e resa strutturale:
- l’imponibile è pari al 50% del reddito conseguito (=abbattimento del 50%)
- spetta anche a lavoratori autonomi e a cittadini non comunitari (purché di paesi con cui sia in atto una convenzione contro le doppie imposizioni, o comunque “collaborativi”).
Spetta nell’anno di trasferimento della residenza e nei 4 successivi; viene normalmente riconosciuta dal datore di lavoro; occorre fare molta attenzione, se non è stata riconosciuta dal sostituto e se ne vuole beneficiare in dichiarazione, a verificare la sussistenza dei requisiti.
Per i premi di risultato e per il welfare aziendale la tassazione è agevolata
Il beneficio della tassazione agevolata riguarda i soli lavoratori del settore privato con un reddito di lavoro dipendente nel 2016 non superiore a 80.000 euro tenendo in considerazione anche eventuali redditi di pensione. Il limite dei premi di risultato da assoggettare alla tassazione agevolata (imposta sostitutiva del 10%, se più conveniente rispetto alla tassazione ordinaria), è stato elevato da 2.000 a 3.000 euro. Il limite sale poi a 4.000 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro e se i contratti collettivi sono stati stipulati fino al 24/4/2017.