Un bolognese su due è definibile “caregiver”, in quanto si prende cura di una persona cara consenziente, non autosufficiente o che ha bisogno di aiuto. [...]
E’ stato prevista l’erogazione di un contributo a fondo perduto.
Possono beneficiare del contributo i soggetti con partita IVA:
- che producono reddito d’impresa
- titolari di reddito di lavoro autonomo, come i professionisti e gli artisti
- imprese del settore agricolo
- enti non commerciali in relazione allo svolgimento di attività commerciali
Non possono richiedere il contributo:
- i soggetti che risultano cessati alla data di presentazione della domanda
- i professionisti iscritti alla gestione separata INPS che hanno avuto diritto al bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia art. 27 Dl 17/3/2020 n. 18
- i lavoratori dello spettacolo che hanno avuto diritto al bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia art. 38 Dl 17/3/2020 n. 18
- i dipendenti
- i professionisti iscritti alle proprie casse di appartenenza
Le condizioni da verificare sono due.
La prima condizione è relativa all’importo del fatturato del 2019 che non deve essere stato superiore a 5 milioni di euro.
La seconda condizione da rispettare riguarda la diminuzione del fatturato del mese di aprile 2020 rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E’ infatti necessario che il fatturato e corrispettivi di aprile 2020 abbia subito una riduzione superiore di 1/3 del fatturato del mese di aprile 2019.
Ai fini di valutare correttamente la base di fatturato e corrispettivi è necessario considerare le cessioni dei beni e le prestazioni di servizi effettuate ai sensi della normativa Iva.
Il contributo è riconosciuto in misura pari al:
- 20% del calo del fatturato per i soggetti con ricavi e compensi fino a 400.000 euro per il periodo di imposta 2019;
- 15% del calo del fatturato per i soggetti con ricavi e compensi compresi tra 400.001 e 1.000.000 di euro per il periodo di imposta 2019;
- 10% del calo del fatturato per i soggetti con ricavi e compensi superiori a 1.000.000 di euro ma fino a 5.000.000 di euro per il periodo di imposta 2019.
Il contributo avrà comunque un minimo, ovvero sarà riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Per chi ha aperto la partita iva a partire dal 1° gennaio 2019 il contributo minimo spetta anche se non c’è stato il calo di fatturato.
Al fine di ottenere il contributo a fondo perduto bisognerà presentare domanda all’Agenzia delle Entrate, in modalità telematica, per attestare la sussistenza dei requisiti previsti dal decreto Rilancio.
Tale domanda potrà essere presentata anche da Cna in qualità di intermediario delegato al cassetto fiscale o al servizio di fatturazione elettronica.
Ci sarà un lasso temporale di 60 giorni per poter inviare la domanda, a partire dalla data della procedura telematica dell’Agenzia delle Entrate che verrà definita con prossimo provvedimento. In allegato all’istanza bisognerà presentare l’autocertificazione di regolarità antimafia.
Sulla base delle informazioni contenute nella domanda, il contributo a fondo perduto è corrisposto dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al soggetto beneficiario.
Siamo in attesa del provvedimento attuativo.