Le vie ed i quartieri di Bologna portano ancor oggi le tracce di antichi mestieri.
Le prime corporazioni a costituirsi furono quelle mercantili che nel corso del Duecento riuscirono ad assumere un ruolo guida nelle istituzioni cittadine e nella tutela della qualità dei manufatti.
Il lavoro artigiano, la vita rumorosa ed apparentemente disordinata delle botteghe, tutte aperte sulle strade cittadine, erano le caratteristiche della Bologna medievale e dell’età moderna e ne determinavano persino il clima quotidiano e la stessa fisionomia urbana.
Ma l’artigianato a Bologna non è soltanto un reperto del passato. Le botteghe dell’artigianato sono tuttora parte dell’identità della città. A Bologna si può ancora passeggiare per la città ed incontrare orafi, ceramisti, liutai, restauratori al lavoro nei loro laboratori.
E durante il percorso si impara a liberare l’artigianato dalla sua aurea di decadenza per riconoscere, invece, che l’artigianato oggi è un quotidiano confronto tra innovazione e tradizione, l’incontro tra il sapere antico delle mani con una nuova atmosfera creativa.
Dal 17 maggio, per due giovedì al mese, l’artigianato made in Bo si presenta a Fico, il più grande parco agroalimentare del mondo, all’interno dell’Arena centrale con dimostrazioni dell’artigianato artistico e della moda.
Gli artigiani presenti il 20 settembre:
- Darya Tsaptsyna: Artista che utilizza le tecniche tradizionali di pittura come un mezzo per imprimere sulla tela un segno unico, un’impronta, che trasforma idee astratte in segni concreti.
- Silvia Gammaitoni: Realizza a mano gioielli e piccolo abbigliamento utilizzando materiali alternativi e di recupero.
L’iniziativa rientra nel progetto “Bologna città culturale e creativa” realizzato da Cna con il contributo della Camera di Commercio di Bologna.