CULTURA - TAGLI  INACCETTABILI

CULTURA - TAGLI INACCETTABILI

Da tempo si protrae una diatriba che riguarda il peso che il patrimonio artistico- culturale italiano ha nei confronti dagli altri paesi del mondo. La nostra nazione, con oltre 4 mila tra musei ed aree archeologiche, quasi tutti di proprietà pubblica, rappresenta una fetta importante del patrimonio storico-artistico mondiale. Nel contempo siamo però anche la nazione che spende meno, (fonte: Ministero dell'Economia - Bilancio dello Stato), sia per la promozione del suo patrimonio sia per la sua conservazione e tutela. meno dello 0,2% dell'intero Bilancio dello Stato. E ciò denota la scarsa attenzione delle nostre istituzioni su una materia che dovrebbe invece risultare al centro di ogni politica. I fondi a disposizione del Ministero dei Beni Culturali sono in costante ed assurdo calo. Si è passati da una, già scarna, media di 450 milioni di euro dal 2005 al 2009, ai 155 milioni nel 2009, dopo i tagli decisi dal Governo nel febbraio di quell'anno, fino a giungere alla cifra di 102 milioni di euro a cui va addirittura decurtato un ulteriore 10% di fondi congelati a favore del digitale terrestre. Poco più di 90 milioni di euro disporrà il Ministero che andrà a destinare soltanto 50 milioni di euro circa per la tutela e la conservazione del nostro patrimonio. Una cifra ridicola se si pensa ad esempio che per il solo Louvre in Francia vengono impegnati 227 milioni di euro. CNA Artistico e Tradizionale, ritiene che certi elaborati d'artigianato possono essere visti come vere e proprie forme d'arte, e che alcuni mestieri artistici e di tradizione fanno ed alimentano da sempre cultura in vari territori, si pensi ai liutai di Cremona, ai ceramisti di Vietri e Caltagirone, ai vetrai di Murano o agli orafi di Valenza, Vicenza ed Arezzo. Sono mestieri che danno vita a scuole, formazione, rassegne e mostre, che forniscono possibilità di crescita a territori e persone e che fanno parte di un sistema culturale che va valorizzato e sostenuto. Per non parlare poi del restauro: persone che mettono mano al nostro più grande patrimonio e che ad oggi vivono una situazione di estremo disagio a causa del calo dei fondi per la tutela del patrimonio ed a causa anche di una iniqua disciplina di qualificazione del comparto che esclude professionalità anziché tutelarle ed includerle. CNA Artistico e Tradizionale si aggiunge dunque alla protesta che si leva oggi da più parti: dalle dimissioni di Andrea Carandini dalla Presidenza del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, fino a giungere ai teatri, all'opera, ai musei ed a tutti coloro che vorrebbero una maggiore attenzione dello Stato per quello che è indubbiamente il suo valore più importante, il suo vero patrimonio, l'eredità che viene lasciata al nostro futuro.

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