Restauro- la posizione di cna sul disegno  di legge di modifica dell’a

Restauro- la posizione di cna sul disegno di legge di modifica dell’a

Il 27 luglio 2011 si è svolta a Bologna la riunione del Coordinamento Nazionale del Restauro in seno all'Unione CNA Artistico e Tradizionale. Durante la riunione si è analizzata la drammatica situazione di crisi che affligge questo importante comparto della nostra economia ed il rischio enorme per la tutela e la relativa valorizzazione del nostro patrimonio storico-artistico, della nostra più importante eredità. I flussi degli affidamenti sono in costante calo, come sono in calo le risorse destinate a queste attività da parte del Ministero dei Beni Culturali. Lo stesso Mibac afferma chiaramente, in una sua ricerca, che l'industria culturale italiana, di cui fa parte anche e pienamente il mondo del restauro, produce oltre il 9% del PIL del nostro paese ed alla tutela e valorizzazione del nostro patrimonio viene destinato dallo Stato soltanto lo 0,09% del PIL, ovvero un centesimo di ciò che il mondo della cultura produce in Italia. Gli affidamenti sono poi rallentati anche a causa di una forte confusione causata dalla Disciplina di qualificazione del settore che è risulta bloccata, in attesa della modifica dell'art. 182, da una Risoluzione congiunta delle Commissioni Cultura e Ambiente di Camera e Senato, Risoluzione voluta con forza da CNA che si batte costantemente per un necessario riequilibrio della normativa che regola la disciplina. Non è infatti pensabile caricare sulle spalle dei restauratori, a causa di inefficienze legislativo- burocratiche, 9 anni di inattività legislativa regolamentata da una disciplina transitoria che, dopo tutto questo senso, ha perso di contenuto ed ha causato un forte squilibrio ed una certa discriminazione tra soggetti aventi pari dignità e che hanno svolto e continuano, ove possibile, a svolgere un'importante attività. Il Ministero dei Beni Culturali ha di recente presentato al Consiglio dei Ministri un disegno di legge di modifica dell'art. 182 del codice dei beni culturali che regolamenta appunto la fase transitoria ed ha successivamente chiesto un parere alla Conferenza Stato Regioni. Tali modifiche, per CNA, non sono affatto risolutive delle problematiche presentate dalla disciplina e non pongono attenzione alla questione più importante rilevata dalla categoria, ovvero la disparità di trattamento tra persone che hanno svolto identica esperienza professionale seppur in anni diversi. Si è infine deliberato che, la posizione di CNA rimane quella da sempre portata avanti e più volte presentata a tutte le istituzioni competenti e prevede una proposta di modifica che si articola principalmente su tre punti chiave, consultabili nel documento di seguito allegato: CNA - PROPOSTA DI MODIFICA ALTERNATIVA. Alleghiamo inoltre il documento già presentato al presidente Errani e la lettera a sostegno delle richieste di modifica ai parlamentari dell’Emilia Romagna.

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