“Bologna purtroppo continua ad essere il secondo Comune d’Italia come tassazione sulle pmi, però rispetto allo scorso anno la pressione fiscale è diminuita, grazie in particolare all’innalzamento della deducibilità Imu. E anche a livello locale la modifica del regolamento Tari per le imprese che producono rifiuti speciali si auspica che produca effetti virtuosi. Due azioni che hanno visto la Cna protagonista sia a livello nazionale che bolognese”.

Questo è il commento di Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna, sul risultato per Bologna scaturito dal tradizionale Osservatorio permanente di Cna nazionale sulla tassazione della piccola impresa in Italia, presentato a Roma.

Bologna non si schioda dal secondo posto, sempre alle spalle di Reggio Calabria, per la pressione fiscale sulle piccole aziende. Un secondo posto che Bologna sta purtroppo mantenendo da molti anni.

Però ci sono due cambiamenti significativi: innanzitutto il Total Tax Rate, in pratica quanta parte del reddito se ne va in tasse, è sceso dal 72,2% del 2018 al 68,7% di quest’anno. Una cifra comunque altissima, pensare che la pressione fiscale in pratica assorbe i due terzi del reddito dell’azienda fa capire come sia difficile per un imprenditore aprire e mantenere competitiva una propria attività.

Allo stesso tempo è migliorato anche il Tax Free day, ovvero il giorno in cui l’azienda smette di pagare le tasse e il suo reddito entra finalmente e integralmente nel portafoglio: nel 2018 era il 20 settembre, quest’anno è sceso al 7 settembre.

A determinare questo miglioramento, che è simile alle altre città italiane, è il risultato dell’innalzamento al 50 per cento della deducibilità Imu sugli immobili strumentali introdotta dalle Legge di Bilancio 2019 su pressione in particolare della Cna che ne ha fatto un proprio cavallo di battaglia.

Bologna pur riducendo la pressione fiscale, viaggia sempre molto più in alto della media: a livello nazionale il Total Tax Rate è del 59,7%, quindi 9 punti in meno di Bologna. E il Tax Free Day è il 5 agosto, quindi un mese in meno delle piccole imprese bolognesi.

“La pressione fiscale è ancora insopportabile per le piccole aziende – prosegue Claudio Pazzaglia – però l’aspetto positivo di questa analisi è che quando il Governo e il Parlamento ascoltano le proposte di Cna, gli effetti virtuosi verso le imprese diventano concreti. E allora proseguiamo su questa strada stiamo dicendo al nuovo Governo e al Comune di Bologna. Alla politica nazionale chiediamo che la deducibilità dell’Imu diventi totale e che la stessa Imu venga ritoccata verso il basso fino a sparire sugli immobili in cui le aziende svolgono la loro attività. Al Comune di Bologna chiediamo che da un lato si arrivi ad una detassazione totale della Tari per le aree dove le aziende producono rifiuti speciali, rifiuti che provvedono esse stesse a smaltire a carico loro. Inoltre crediamo che debbano essere rivisitate le rendite catastali che a Bologna sono altissime e sono queste a portare Bologna al secondo posto in Italia per la tassazione sulle piccole aziende”.

Osservatorio permanente Cna sulla tassazione della piccola impresa in Italia
I dati di Bologna

Pressione fiscale complessiva 2019 sulla piccola impresa, media italiana 59,7%
Reggio Calabria (prima in Italia): 69,8%
Bologna (seconda in Italia): 68,7%
(a Bologna nel 2018 72,2%; nel 2017 72%%).
Differenza a Bologna tra 2011-2019: +4,1%

Tax free day: il giorno in cui la piccola impresa smette di pagare le tasse e comincia a guadagnare, media italiana dal 5 agosto
Reggio Calabria (prima in Italia): dall’11 settembre
Bologna (seconda in Italia): dal 7 settembre

Quanto paga una piccola impresa bolognese (impresa tipo 5 dipendenti, 430.000 euro di ricavi)

2019
Imu e Tasi 10.730 euro; Tari 1.736 euro; Irap 2.418 euro; previdenza 10.147 euro; Irpef 8.518 euro; add. Regionale Irpef 534 euro; add. comunale Irpef 257 euro; reddito disponibile 15.659 euro

2018
Imu e Tasi 10.730 euro; Tari 1.736 euro; Irap 2.418 euro; previdenza 10.919 euro; Irpef 9.448 euro; add. Regionale Irpef 583 euro; add. comunale Irpef 276 euro; reddito disponibile 13.888 euro