TARI, Diamoci un taglio

TARI, Diamoci un taglio

Per lo smaltimento dei rifiuti molte aziende pagano due volte: prima dovendosi rivolgere ad aziende specializzate, poi pagando ugualmente la Tari, la tassa sui rifiuti.

La Tari dovrebbe corrispondere ad un servizio: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Nella pratica invece per le imprese rappresenta una patrimoniale: i Comuni per calcolarla si basano sulla superficie dell’immobile suscettibile di produrre rifiuti, senza tenere conto della quantità di rifiuti urbani che una impresa produce realmente.

Ma soprattutto senza considerare, se non solo in parte con un meccanismo di detassazione, i rifiuti speciali che le aziende producono e che per legge devono smaltire in modo autonomo, sostenendo i costi di raccolta e smaltimento affidati ad aziende specializzate. Costi di smaltimento che per un’impresa possono superare i 10.000 euro all’anno. Costi ai quali vanno poi aggiunti quelli della Tari.

Sono circa 30.000 le imprese nell’area metropolitana di Bologna che subiscono questa sorte, in pratica un terzo delle aziende in attività, soprattutto quelle dei settori della produzione (meccanica, chimica, plastica), le officine di autoriparazione, le imprese dell’alimentare e molte altre.

Cna Bologna da tempo sostiene che la modalità con cui si calcola la Tari è assolutamente penalizzante per le imprese bolognesi, per questo motivo l’associazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese lancia la campagna “Tari, diamoci un taglio”. Da una parte Cna incontrerà ogni singolo Comune dell’area metropolitana bolognese affinché applichi la quota massima di detassazione Tari per le imprese del suo territorio, dall’altra le aziende rivolgendosi a Cna potranno da un lato analizzare come viene calcolata la Tari nei loro confronti e poi insieme a Cna richiedere al proprio Comune di ottenere il massimo della detassazione e delle agevolazioni consentite.

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