Per lo smaltimento dei rifiuti molte aziende pagano due volte: prima dovendosi rivolgere ad aziende specializzate, poi pagando ugualmente la Tari, la tassa sui rifiuti.
La Tari dovrebbe corrispondere ad un servizio: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Nella pratica invece per le imprese rappresenta una patrimoniale: i Comuni per calcolarla si basano sulla superficie dell’immobile suscettibile di produrre rifiuti, senza tenere conto della quantità di rifiuti urbani che una impresa produce realmente.
Ma soprattutto senza considerare, se non solo in parte con un meccanismo di detassazione, i rifiuti speciali che le aziende producono e che per legge devono smaltire in modo autonomo, sostenendo i costi di raccolta e smaltimento affidati ad aziende specializzate. Costi di smaltimento che per un’impresa possono superare i 10.000 euro all’anno. Costi ai quali vanno poi aggiunti quelli della Tari.
Sono circa 30.000 le imprese nell’area metropolitana di Bologna che subiscono questa sorte, in pratica un terzo delle aziende in attività, soprattutto quelle dei settori della produzione (meccanica, chimica, plastica), le officine di autoriparazione, le imprese dell’alimentare e molte altre.