I.S.E.A. un’azienda di successo e le consentono di festeggiare serenamente i primi 70 anni di vita [...]
Thomas Taddia, acconciatore e portavoce del mestiere degli acconciatori Cna Bologna su Il Resto del Carlino di giovedì 4 marzo 2021
Per gli acconciatori entrare in zona rossa con le nuove norme significa accusare un altro duro colpo, l'ennesimo. Abbiamo operato nella massima sicurezza sanitaria ed ora ci vengono chiesti ALTRI sacrifici. Senza chiederci se siamo in condizioni di poterli affrontare. NON siamo entusiasti degli altri sacrifici che ci vengono chiesti poichè non abbiamo alcuna certezza che portino dei risultati. Ci chiediamo a cosa porterà, per le nostre attività, questa ennesima chiusura, in ragione del fatto che porta anche un pericoloso precedente, in quanto, implicitamente, ci addita come “untori”.
Sulla decisione a livello sanitario sono in accordo, ma NON posso concordare nell’accomunare i parrucchieri, barbieri ed estetisti ai luoghi POTENZIALMENTE pericolosi per la salute pubblica, su questo punto non concordo, NON si può concordare.
L'impatto di questa chiusura sarà sicuramente pesante per me e per tutte le mie colleghe e colleghi, a tutti i livelli: da quello economico a quello personale, come per ogni collega che ama il suo lavoro e lo fa con passione, professionalità e RESPONSABILITA’.
Come portavoce Cna Bologna del mestiere degli acconciatori chiedo alle istituzioni di ripensare, o almeno, di rivedere questa decisione che porterà nel tempo a pesanti ripercussioni su TUTTA la categoria, a TUTTI i livelli: personale, economico, morale, commerciale (perdita di fiducia del cliente) etc...
Sia ben chiaro, NESSUNO vuole elemosine di stato o redditi di cittadinanza, CHIEDIAMO DI POTER LAVORARE, LO SAPPIAMO FARE IN SICUREZZA E LO VOGLIAMO FARE. LASCIATECELO FARE.