“Al Codice degli appalti serve una iniezione di efficienza. Vogliamo ribadirlo, con forza. Se è vero che si riscontra una leggera ripresa degli appalti, è altrettanto vero che questo fenomeno sta avvenendo a scapito delle piccole imprese, in contrasto con le richieste avanzate espressamente dall’Unione europea.

Ci troviamo di fronte a un costante incremento del lotto medio che sta estromettendo le piccole imprese dal mercato. E depauperando le economie dei territori periferici. In contraddizione con lo stesso Codice che invece spinge le stazioni appaltanti a suddividere i grandi appalti in lotti di piccola dimensione, proprio per allargare il mercato.

E’ venuto il momento di ridurre le distanze tra i buoni propositi e la pratica amministrativa. Servono, oltre e più che nuove disposizioni, regole cogenti prima di tutto rispetto alle stazioni appaltanti. Le stazioni appaltanti possono essere ridotte, ma quelle che rimangono in attività vanno qualificate e devono assumere un comportamento proattivo, nel rispetto dello spirito della legge. L’importo dei lotti dev’essere ridotto rapidamente. E altrettanto rapidamente vanno introdotti correttivi al Codice per riconoscere le specificità territoriali, permettendo alle imprese locali di partecipare alle gare indette nella loro area al di là delle proprie dimensioni”.

Lo si legge in un comunicato della Cna nazionale.