Bloccato l'export in UE di carni prodotte in 2stabilimenti brasiliani

Bloccato l'export in UE di carni prodotte in 2stabilimenti brasiliani

Il Tribunale dell'Unione europea ha respinto il ricorso presentato dalle due società brasiliane BRF SA e SHB Comercio e Industria de Alimentos SA, del gruppo BRF capital, tra i maggiori produttori e distributori mondiali di carne e prodotti a base di carne.

Fino al 2018, dodici stabilimenti delle due società brasiliane erano compresi nell'elenco degli stabilimenti per i quali l'autorità brasiliana aveva fornito specifiche garanzie di rispetto dei requisiti previsti e richiesti dal diritto dell'Unione per le importazioni di prodotti di origine animale (in applicazione della specifica normativa verticale sui controlli ufficiali data dal Reg. CE n.854/2004). In seguito, in applicazione del Reg. 700/2018/UE, gli stabilimenti sono stati cancellati dall'elenco in quanto era stata rilevata la carenza delle condizioni e delle garanzie richieste dall'Unione europea in termini di sicurezza pubblica, ed erano stati altresì accertati alcuni casi di frode e falsificazioni nel sistema delle certificazioni dei laboratori. Alla luce della cancellazione dagli elenchi, le due società brasiliane hanno avviato la causa T-429/2018 presso il Tribunale dell'Unione, adducendo i motivi di ricorso e chiedendo l'annullamento del Regolamento di esecuzione n.700/2018.


Il Tribunale ha respinto il ricorso fornendo le seguenti motivazioni:

-la modifica dell'elenco degli stabilimenti è il risultato di una valutazione dell'affidabilità delle garanzie offerte dalle autorità competenti riguardo ad essi;

-la Commissione è libera di stabilire la soglia di affidabilità delle garanzie offerte dalle autorità competenti di un paese terzo a un livello particolarmente elevato, dato che gli obblighi di motivazione comportano, in tale contesto, per la Commissione il dovere di esporre i motivi che l'hanno indotta a ritenere che le autorità brasiliane non offrissero più le garanzie previste dal regolamento n. 854/2004 con riguardo agli stabilimenti interessati;

-per quanto concerne i casi di frode individuati in Brasile nel marzo 2018, occorre rilevare che la natura stessa della frode relativa alla certificazione dei laboratori per le carni, comprese le carni di pollame, e i prodotti a base di carne esportati nell'Unione, era tale da mettere in discussione l'affidabilità delle garanzie che le autorità brasiliane sono tenute a offrire;
-la Commissione non era tenuta a indicare, nel regolamento di esecuzione impugnato, gli allarmi specifici, emessi dalle autorità degli Stati membri a seguito di ciascun controllo alle frontiere dell'Unione, e il fatto che le autorità brasiliane abbiano scoperto la frode e che stiano conducendo le indagini ancora in corso non rivela alcuna contraddizione nella motivazione.

Per tali motivi gli stabilimenti delle due società brasiliane sopra citati non possono più esportare le loro carni nel mercato UE.