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La Cna di Bologna lunedì 20 settembre ha invitato i candidati a Sindaco di Bologna Fabio Battistini e Matteo Lepore ad un confronto sui temi legati alle priorità delle imprese.
Sul canale youtube di Cna Bologna puoi rivedere l’incontro integrale.
Ecco in sintesi del risposte dei candidati ai temi posti da Cna e dalle sue imprese.
1)
INFRASTRUTTURE
Qual è la vostra posizione sulle infrastrutture per snellire il traffico a Bologna e cosa intende fare per avvicinare la montagna alla città in termini di infrastrutture digitali e materiali quali copertura telematica e viabilità su gomma e ferro?
Matteo Lepore
Il Sindaco di Bologna deve pensare come Sindaco Metropolitano. Le situazioni più critiche per il traffico riguardano i Comuni metropolitani. Occorre procedere in fretta col Passante e fare subito una nuova convenzione per il Servizio Ferroviario Metropolitano in modo che i treni nell’area metropolitana passino ogni 10 minuti, grazie a investimenti della Regione. Puntare ad un biglietto unico integrato per tutti i mezzi pubblici. Penso ad una nuova squadra per la Città metropolitana con una Giunta Metropolitana di Assessori che si dedicano solo a quello.
Fabio Battistini
Le infrastrutture sono emblematiche di quanto fatto e quanto c’è da fare. La tangenziale è già un Passante di mezzo a cui manca una capacità di proiezione verso il futuro. E’ un progetto già obsoleto. Se sarò Sindaco non sarò il signor no o il signore dei comitati contro tutto, ma il Sindaco della ragionevolezza. Voglio guardare al futuro e con la Fondazione di Partecipazione insieme a tutti ridisegnare la città che verrà.
2)
BOLOGNA DEL FUTURO
Qual è la Sua idea di Bologna del futuro? Seguendo le priorità delle nostre imprese Lei pensa a: una città a vocazione manifatturiera / a vocazione turistica valorizzando cultura e beni architettonici / ambientalmente sostenibile / ad una smart city? O ad un’altra città ancora?
Fabio Battistini
Bologna dovrebbe essere un po’ di tutto questo. Una città a parametro europeo. Certamente la mecatronica è trainante ma non è l’unica. Bisogna decidere se siamo la città dei taglieri o della cultura. Io credo che il Passante a Sud sia l’ideale se quello di Mezzo dovesse fermarsi. Occorre ripulire il Pincio e la stazione est, rilanciandolo con una bando per archistar. Puntare su coworking, fab lab e una nuova immagine. Non sono il sindaco dei traslochi, ma guardo al futuro e a zone come la Milano City Life, Bologna deve avviare un percorso verso il futuro.
Matteo Lepore
Bologna è la città più progressista d’Italia, ha ridotto le disuguaglianze. Nascerà il Tecnopolo, sarà la città della conoscenza e verrà ridisegnata la forma della città. L’Alta velocità ci ha avvicinato alle metropoli italiane ed europee, siamo diventati fortemente attrattivi. Col Pnrr investiremo nella zona attorno al Ravone, alla Bolognina, al Parco Nord, in Fiera per rilanciarla anche con studios cinematografici e spazi per industrie creative,
3)
RIDUZIONE FISCALE
Per le piccole imprese il tema della riduzione fiscale è sempre al centro. Possiamo contare su una riduzione della Tari soprattutto per le aziende “virtuose” che smaltiscono in proprio? Sulla creazione di zone free tax per rivitalizzare aree artigianali? Sulla decontribuzione per le aziende dove è in atto un passaggio generazionale? Ad altre riduzioni fiscali significative?
Matteo Lepore
Già adesso le aziende che utilizzano mezzi alternativi di smaltimento non pagano la Tari. In questi anni abbiamo dunque proceduto a sconti sulla Tari, dimezzato il debito del Comune, così abbiamo investito 100 milioni di spesa corrente su servizi sociali, sport, sanità, riduzione fiscale. Dunque bene puntare ad una ulteriore riduzione fiscale, al contrasto all’evasione e alla riduzione del debito. Appena insediati prevederemo 700 milioni di investimento in un anno, al nuovo regolamento edilizio, ad una collaborazione coi cittadini come per esempio creare una sorta di consorzi di strade che pulendo loro si risparmieranno di pagare la Tari.
Fabio Battistini
I dati dipende da come vengono letti: se ci sono rimasti avanzi perché non potevano essere spesi subito su quanto serviva? Se si spende molto per il welfare significa che la situazione sociale non è migliorata. Inoltre i cittadini si lamentano che le strade non vengono pulite. Nel mio programma è prevista una riduzione fiscale, un abbassamento della Tari e confido anche dell’Imu.
Lepore replica
Abbiamo investito 100 milioni di euro per la salvaguardia dei cittadini e in questa difficile fase storica sono stati creati 10.000 posti di lavoro nel turismo e nella ristorazione.
4)
BOTTEGHE ARTIGIANE
Bologna è una città caratterizzata da laboratori e botteghe artigiane in particolare artistiche, che la rendono ancora più attraente per il turismo. Ma fanno fatica a resistere e a restare aperte. Se Lei diventa Sindaco è interessato a sostenerle e come?
Fabio Battistini
Io punto sulla bolognesità, sul rilancio della tradizione di Bologna. Però dobbiamo evitare che certi luoghi storici, penso al Mercato delle Erbe, se non vengono tutelati poi dopo un bando possono passare di proprietà a supermercati e centri commerciali. Il Mercato di Mezzo adesso mi sembra un autogrill. Dobbiamo puntare ad un marketing territoriale che valorizzi il concetto di Bologna città artigiana.
Matteo Lepore
Rivendico la riduzione della disoccupazione, il decreto Unesco, il blocco dei cambi di uso per salvaguardare le botteghe artigiane. Abbiamo lavorato sui mercati rionali, rilanciati, prima lì si accoltellavano, adesso sono bei spazi. Abbiamo due proposte: un fondo per il sostegno del lavoro e dell’impresa, la creazione di un’agenzia per la promozione del commercio e dell’artigianato. Con questi strumenti possiamo favorire il commercio e l’artigianato di vicinato, evitando che sia il supermercato a vincere sempre.
5)
GIOVANI IMPRESE
Bologna e le giovani imprese, Cna ha sempre valutato molto positivamente l’apertura di spazi di co-working /fab lab e laboratori creativi a sostegno dei giovani imprenditori, come avete pensato di rendere ancor più inclusivi e performanti questi spazi e poter così sostenere ancora megli, l’avvio di giovani imprese e più in generale sostenere i futuri giovani imprenditori della nostra città?
Matteo Lepore
L’agenzia di cui parlavo e Incredibol rinnovato, l’inserimento di una esperta come Rosa Grimaldi, garantiscono l’apertura di coworking e scambi di competenze. A livello metropolitano e non solo in centro. Dove ci sono i collegamenti con le infrastrutture, dentro la città della conoscenza, alla Bolognina ristruttureremo la Tettoia Nervi. Servono risorse e competenze, Bologna deve crescere di scala, non può essere che i giovani si formino qui e poi vadano a lavorare in altre città. Vogliamo creare opportunità vicino all’alta velocità, uffici da condividere, spazi scrivania vicino alla ferrovia nazionale e ai collegamenti internazionali.
Fabio Battistini
Abbiamo bisogno di nuovi imprenditori. Recuperando spazi deindustrializzati come alcuni spazi delle Roveri. A Bologna arrivano i giovani migliori, però spesso si stabiliscono qui e sognano Milano. Perdiamo appeal. Per le start up ci vogliono spazi nuovi. Noi utilizzeremo la fondazione di partecipazione per attrarre nuovi capitali, usando il venture capital, le joint venture. Tutto questo per investire sui giovani
Lepore replica
Bologna è la prima città con un piano urbano per la scienza e la ricerca. Stiamo investendo risorse, col Tecnopolo il 25% della capacità di calcolo verrà usata nel territorio. Si viene a vivere a Bologna perché qui si fa ricerca.
6)
ZTL E DEHORS
Per una città più fruibile, Cna chiede di regolamentare gli accessi alla ztl per non penalizzare le imprese che offrono servizi in città e di mantenere la liberalizzazione dei dehors fino al termine della emergenza pandemia. Ci possiamo contare?
Fabio Battistini
Per il mantenimento dei dehors potete contare su di me. Non capisco perché debbano essere revocati come ha detto Lepore, ok regolamentati, ok rispettare decoro ma no alla castrazione. Bologna non va penalizzata. Dopo il divieto ai dehors c’è stata una levata di scudi di tutte le categorie tranne una. Liberiamo Bologna da lacci e lacciuoli e guardiamo ai bisogni veri.
Matteo Lepore
Ti devo dare il cartellino giallo, sei stato strumentale. Abbiamo approvato un nuovo regolamento dehors, con uno sconto del 50% all’inizio, abbiamo rilanciato Bologna dal punto di vista turistico, creato 10.000 posti di lavoro. Bologna non era una città turistica, la reputazione è migliorata, abbiamo lavorato insieme agli operatori economici. Non tolgo i dehors, ma dobbiamo tornare alla normalità, con accordi, strada per strada, in alcune adesso non passano ambulanze e disabili. Ci siamo fatti un tagliere così... per farla diventare città europea. Devono aumentare i servizi, abbiamo tolto la tassa sul suolo pubblico, reinvestiamo insieme.
7)
APPALTI
Cna chiede appalti a misura di imprese di piccole dimensioni e minori oneri di concessione edilizia per riqualificare il patrimonio edilizio. Siete d’accordo?
Matteo Lepore
Va aggiornato il regolamento edilizio, alla luce delle necessità dell’edilizia. Serve uno sportello che dialoghi con gli operatori, dobbiamo puntare alla riqualificazione energetica del territorio, vogliamo promuovere l’affitto e far ripartire il mercato dell’affitto. Dobbiamo fare aggregazione per dare spalle più larghe alle imprese locali, adesso molti sviluppatori arrivano da altri territori anche esteri. Serve una strategia per aiutare a non desertificare il territorio di piccole imprese edili locali. Noi punteremo sulle aggregazioni e su appalti a misura di piccole imprese.
Fabio Battistini
Occorrono appalti a misura di pmi. Occorre riformare il codice degli appalti pubblici, rendere meno farraginosa l’opportunità del 110% superbonus. L’articolo 28 del Comune ha reso ulteriormente la vita complicata alle imprese, noi puntiamo alla semplificazione e alla collaborazione con le imprese del territorio.
8)
CULTURA
Come intendete valorizzare il patrimonio culturale bolognese e le piccole imprese che lavorano nel settore culturale, pensiamo ad esempio alla filiera dell’audiovisivo e del cinema locale che chiede un hub a loro dedicato?
Fabio Battistini
La cultura è un bene diffuso, non il patrimonio di iniziative del Comune. Il Comune deve dare le migliori condizioni perché poi le iniziative possano essere realizzate dai soggetti culturali. La cultura non deve essere la figlia della politica, ma viceversa. Se divento sindaco non creerò l’assessorato alla cultura, ma solo alla gestione dei beni culturali. La cultura deve partire dal basso. La mia idea è di lanciare bond per la raccolta fondi per grandi progetti, può essere emesso dal Teatro Comunale o da altri soggetti della cultura. Va creato un sistema virtuoso e far camminare la cultura con gambe proprie.
Matteo Lepore
A Bologna ci sono 26.000 persone che lavorano nell’ambito della cultura, sono 400 quelle dipendenti comunali. Quindi la cultura è promossa da imprese, liberi professionisti, precari, associazioni. E’ cresciuto un tessuto economico e si può lavorare a Bologna nel settore cultura (comunicazione, cinema, musica, enogastronomia ecc.). Proporremo investimenti in tutti i quartieri. Al parcheggio Giuriolo investiremo 15 milioni, ci sarà il cinema sul tetto e l’archivio della Cineteca sotto. In Fiera per gli studios cinematografici non faremo solo capannoni ma servizi e uffici, per far crescere le competenze. Bologna non ha nulla da invidiare a Milano.
9)
POPOLAZIONE ANZIANA
Bologna è una città con una rilevante popolazione anziana. Quali sono le azioni che pensate a favore della terza età? Cna ad esempio si sta impegnando per favorire la conoscenza del digitale tra gli anziani che altrimenti restano tagliati fuori da fondamentali opportunità come lo Spid. Ci darete sostegno?
Matteo Lepore
Nel nostro programma c’è un capitolo longevità e scambio intergenerazionale. Che prevede un “diritto alla fragilità”. Va recuperata una cultura delle solidarietà col mondo del terzo settore e con le imprese che investono sulla silver economy. Vanno abbattute le barriere architettoniche, i centri sociali devono essere luoghi di incontro tra famiglie e anziani. Noi siamo per una digitalizzazione spinta, vogliamo dare lo Spid a tutti, ma non tutti lo sanno usare. Mediatori, infermieri, assistenti sociali: creare microaree che valorizzino la loro professionalità e siano un punto di riferimento. In particolare nei quartieri.
Fabio Battistini
Nel nostro programma c’è un capitolo sulla denatalità. La nostra è una città di anziani. Spesso una popolazione di invisibili e con tante famiglie composte da una sola persona. Penso però che c’è anche la necessità di trovare 28.000 figure professionali che adesso non si trovano: perché non fare un patto sociale sotto la regia del Comune in cui le persone in pensione trasmettono la loro esperienza a giovani che cercano lavoro. Appoggiandoci al terzo settore, aumentando i voucher dei taxi per gli anziani. Io provengo dal mondo del volontariato.