Un bolognese su due è definibile “caregiver”, in quanto si prende cura di una persona cara consenziente, non autosufficiente o che ha bisogno di aiuto. [...]
Un bolognese su due è definibile “caregiver”, in quanto si prende cura di una persona cara consenziente, non autosufficiente o che ha bisogno di aiuto per un lungo periodo di tempo e non è in grado di prendersi cura di sé.
E’ il risultato del sondaggio realizzato da CNA Bologna su un campione di un migliaio di associati Cittadini, Pensionati e clienti del suo Patronato Epasa.
E’ stato anche uno dei temi del convegno "Caregiver: chi si prende cura di chi cura?” organizzato da CNA Bologna insieme a CNA Pensionati, che si é svolto martedì scorso alla Sala Tassinari del Comune di Bologna.
Ospite speciale lo scrittore Danilo Masotti che ha portato la sua esperienza di caregiver di mamma Concetta, storia ormai famosissima grazie alla narrazione emozionante che Masotti sa fare sui social.
Nel convegno, la referente Welfare della Città metropolitana ha spiegato quali strumenti, supporti e interlocutori il caregiver può utilizzare per avere un sostegno. E’ stato spiegato che in ogni distretto sanitario esiste uno sportello caregiver. Il Direttore di Epasa-Itaco, Pietro Bambara, ha quindi illustrato le opportunità che il patronato di CNA può mettere a disposizione: dalla ricerca della badante alle soluzioni per chi necessita di procedure assistenziali come la legge 104, l’ape sociale, il congedo parentale e molto altro ancora.
La metà dei caregiver impegnati tutti i giorni
Il sondaggio CNA è poi andato ancora più in profondità sulle attività del caregiver bolognese.
Il suo assisitito/a per il 50% dei casi è parzialmente autosufficiente, per il 39% non è per niente autosufficiente.
Nel 67% dei casi l’assisitito/a è uno o entrambi i genitori, per il 14% dei casi il coniuge. Nell’11% dei casi è un figlio o una figlia.
Che tipo di aiuto offre il caregiver al suo assisitito? Per il 91% dei casi il caregiver si occupa di pratiche burocratiche e per il 95% della gestione delle visite mediche e delle terapie. Per il 69% ad attività domestiche e alla gestione familiare. Per il 66% a cure personali-
Con che frequenza svolge la sua assistenza? Il 47% si occupa quotidianamente del suo assisito/a. il 20% più di due volte la settimana.
Nel 39% dei casi si fa aiutare da una badante, per il 36% fa da solo o coi parenti. Il 6% si rivolge ad una casa di cura.
Cosa potrebbe migliorare la sua attività di assistenza? Il 47% vorrebbe un accesso agevolato alle strutture socio-sanitarie e un 39% di un supporto economico come ad esempio un assegno di accompagnamento. Un 36% una maggiore assistenza a domicilio da personale Oss. Un 36% un supporto nella ricerca di badanti.
Il sondaggio e il convegno CNA insomma hanno ragionato e dato risposte ad un fenomeno di estrema rilevanza sociale.