Centri di revisione: decreto di recepimento Direttiva europea

Centri di revisione: decreto di recepimento Direttiva europea

Sono poche le novità importanti. In verità ci aspettavamo qualcosa in più”. E' quanto afferma Antonella Grasso, responsabile nazionale di CNA Autoriparazione, in merito alle nuove norme sulla revisione auto che entreranno in vigore a partire da maggio 2018. In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, le poche novità introdotte dal decreto ministeriale  (numero 214) muovono verso una maggiore qualificazione della figura del responsabile tecnico che prenderà il nome di ispettore

“Un aspetto positivo, infatti, – sottolinea Grasso – riguarda la formazione dei responsabili tecnici, nell’immediato non cambia nulla, dopo i decreti attuativi è molto probabile che chi già opera come responsabile tecnico/ispettore dovrà organizzarsi, in tempi ragionevoli, per fare dei corsi di aggiornamento. Per chi vuole diventare ispettore sarà definito un percorso formativo più strutturato a livello di contenuti". 

“Altro elemento che potrebbe essere di rilievo – continua – è la figura dell’ispettore, sulla quale il Ministero però si è limitato a ricopiare, parola per parola, quanto scritto nella direttiva. In linea di principio è corretto e noi siamo l’unico Paese d’Europa ad avere contemporaneamente riparazione e controllo. Aspettiamo un confronto di merito con il Ministero per capire come si intende procedere. In ogni caso si dovrà tener conto dell’attuale modello di impresa esistente e fare in modo che i cambiamenti siano graduali con i tempi necessari. Il mondo delle revisioni avrebbe bisogno di una riforma organica, insomma si poteva fare di più". 

“Ma – ricorda Grasso – c’è da dire che il Ministero dei Trasporti ha recepito una direttiva comunitaria con un decreto ministeriale. Quindi si tratta di una disposizione di secondo livello, pertanto non modificabile nelle sue pieghe normative”. “Onestamente, ci aspettavamo – aggiunge – degli elementi aggiuntivi visto che parliamo di revisioni e quindi di un aspetto volto a garantire la sicurezza del veicolo su strada”. 

“Inoltre – continua – era possibile aumentare il livello di controllo con ulteriori misure. Come, ad esempio, la revisione dopo 160.000 chilometri unitamente a quella da fare i controlli a seguito di un grave incidente stradale ove si accerti il coinvolgimento dei sistemi di sicurezza dell’auto”. “Come CNA Autoriparazione – termina Grasso – per poter esprimere una valutazione di merito sul decreto, aspettiamo di discutere insieme al Ministero i contenuti dei decreti dirigenziali e le regole che verranno individuate per dare attuazione a quelli che oggi sono solo principi”.