Contributi a fondo perduto 2020

Contributi a fondo perduto 2020

L'Agenzia delle entrate ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il modello di istanza, tanto atteso, per la richiesta del contributo a fondo perduto previsto dall'art. 25 del Decreto cd. "Rilancio". Il modello - che si compone di due pagine - dovrà essere presentato esclusivamente in via telematica entro il 13 agosto 2020.

Ricordiamo che possono beneficiare del contributo i soggetti con partita IVA:

  • che producono reddito d’impresa
  • titolari di reddito di lavoro autonomo, come i professionisti e gli artisti
  • imprese del settore agricolo
  • enti non commerciali in relazione allo svolgimento di attività commerciali

Non possono richiedere il contributo:

  • i soggetti che risultano cessati alla data di presentazione della domanda
  • i professionisti iscritti alla gestione separata INPS che hanno avuto diritto al bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia art. 27 Dl 17/3/2020 n. 18
  • i lavoratori dello spettacolo che hanno avuto diritto al bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia art. 38 Dl 17/3/2020 n. 18
  • i dipendenti
  • i professionisti iscritti alle proprie casse di appartenenza

Con la circolare 15/E del 13 giugno 2020 è stato specificato che il contributo non spetta ai soggetti i cui redditi sono unicamente riconducibili allo status di "lavoratore dipendente". Ne consegue che, le imprese e i lavoriatori autonomi che contestualmente possiedono lo status di "lavoratore dipendente", possono conunque fruire del contributo di cui all'art 25 fermo restando il rispetto degli ulteriori requisiti previsti. Ugualmente tale considerazione vale anche nell'ipotesi in cui il soggetto sia anche pensionato. 


Le condizioni da verificare sono due.

La prima condizione è relativa all’importo del fatturato del 2019 che non deve essere stato superiore a 5 milioni di euro.

La seconda condizione da rispettare riguarda la diminuzione del fatturato del mese di aprile 2020 rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E’ infatti necessario che il fatturato e corrispettivi di aprile 2020 abbia subito una riduzione superiore di 1/3 del fatturato e corrispettivi del mese di aprile 2019.

Ai fini di valutare correttamente la base di fatturato e corrispettivi è necessario considerare le cessioni dei beni, le prestazioni di servizi e la cessione dei beni strumentali effettuate ai sensi della normativa Iva.

Il contributo sarà calcolato applicando una percentuale, differenziata a seconda dei ricavi/compensi 2019, alla differenza tra l’ammontare del fatturato/ corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato/corrispettivi del mese di aprile 2019.

Esempio:
Ricavi 2019: 300.000 euro
Fatturato aprile 2020: 10.000 euro
Fatturato aprile 2019: 25.000 euro
Riduzione fatturato: 25.000x2/3= 16.666 euro
10.000 (fatturato aprile 2020) inferiore a 16.666 euro SPETTA IL CONTRIBUTO
Importo contributo spettante: 25.000 – 10.000= 15.000 x 20%= 3.000 euro

Il contributo avrà comunque un minimo, ovvero sarà riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Al fine di ottenere il contributo a fondo perduto bisognerà presentare domanda all’Agenzia delle Entrate, in modalità telematica, per attestare la sussistenza dei requisiti previsti dal decreto Rilancio.

L’istanza potrà essere presentata anche da Cna in qualità di intermediario delegato al cassetto fiscale o al servizio di fatturazione elettronica o con apposita delega per tale trasmissione telematica.

Nel caso in cui l’ammontare del contributo sia superiore a € 150.000 la domanda in formato pdf, integrata con la compilazione dell’apposito quadro A specifico, va firmata digitalmente dal soggetto richiedente e inviata esclusivamente tramite PEC all’indirizzo Istanza-CFP150milaeuro@pec.agenziaentrate.it comprensiva dell’autocertificazione di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla normativa antimafia.

Si precisa che è previsto che l’Agenzia possa verificare successivamente la comunicazione antimafia anche sotto i 150mila euro per un campione di istanze in base al rischio e al beneficio accordato.

Sulla base delle informazioni contenute nella domanda, il contributo a fondo perduto è corrisposto dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al soggetto beneficiario (anche cointestato).