DECRETO CRESCITA: CNA, OCCORRE STRALCIARE L’ARTICOLO 10!

DECRETO CRESCITA: CNA, OCCORRE STRALCIARE L’ARTICOLO 10!

L’articolo 10 del DL Crescita del 30 aprile, n.34 (modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico), approvato dal Consiglio dei Ministri e che dovrà essere convertito in legge, dopo un passaggio parlamentare, entro 60 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 30 aprile u.s., prevede la possibilità, per il soggetto che ha diritto alle detrazioni, di poter optare, al posto del loro utilizzo diretto, per un contributo anticipato di pari importo come sconto su quanto dovuto all’impresa che effettua l’intervento di riqualificazione energetica o di adozione di misure antisismiche, che viene rimborsato a quest’ultima come credito di imposta da usare in compensazione in cinque quote annuali.

La nuova normativa darebbe quindi la possibilità al consumatore di scegliere tra due modalità di recupero dell’investimento: da un lato scegliere la modalità classica di fruizione dell’agevolazione fiscale, pagando immediatamente il totale della cifra per poi chiedere lo sconto fiscale nei 10 anni successivi, oppure – e qui il nodo focale della nuova impostazione del DL – ottenere immediatamente l’intero sconto previsto dalla detrazione.

Perché ciò sia possibile sarà però il fornitore a dover recuperare in 10 anni sotto forma di credito d’imposta la cifra scontata al cliente.

Cna ha definito questa nuova possibile impostazione “un gentile omaggio alle multiutilities ed a qualche ex monopolista”, questa la dichiarazione del Responsabile Nazionale Cna Installazione Impianti Guido Pesaro.

Sempre secondo Pesaro, in pratica si scarica direttamente sull’impresa gran parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento, prevedere poi che questa misura sia opzionale significa mentire sapendo di mentire.

Le obiezioni della Cna continuano poi sottolineando come è difficile immaginare che siano le aziende artigiane e le piccole imprese ad avere crediti d’imposta nei confronti del fisco. Al contrario, a trarre maggior vantaggio da questa impostazione saranno più probabilmente le multiutilities e gli ex-monopolisti dell’energia che – Cna commenta – negli ultimi anni hanno abusato della propria posizione dominante e dei dati di cui già erano in possesso dalla propria precedente attività di monopolio per entrare slealmente nel mercato della riqualificazione energetica.