Elezioni, le priorità per le imprese della montagna

Elezioni, le priorità per le imprese della montagna

Investire sulle infrastrutture per la mobilità e digitali, puntare ad una riduzione della pressione fiscale in particolare della Tari, snellire la burocrazia, contrastare l’abusivismo, favorire una crescita del turismo, agevolare la nascita di nuove e giovani imprese, impostare una formazione e un orientamento per creare quelle figure professionali che ora mancano alle aziende, garantire maggiore sicurezza e per i pensionati un rimborso in caso di truffa o furto .

 

Sono le priorità delle imprese della montagna bolognese in vista delle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre in cui i cittadini sceglieranno i nuovi Sindaci di Alto Reno Terme, Gaggio Montano e Monghidoro.

 

Nelle foto Silvia Bernabei, Presidente di Cna Area Appennino Bolognese (area a cui appartengono i Comuni di Alto Reno terme e Gaggio Montano) e Stefano Antoni, Presidente Cna Area Savena Idice (a cui appartiene il Comune di Monghidoro).

 

Ecco nel dettaglio i punti di maggiore interesse per le aziende della montagna bolognese.

 

Infrastrutture per la mobilità

I rallentamenti per chi si deve muovere da e per i Comuni della montagna, sia su strada che su ferro, rappresentano ancora una grave limitazione e provocano una diminuzione di competitività delle imprese rispetto a quelle di altri territori italiani ed europei.

La responsabilità e i finanziamenti per le infrastrutture sono principalmente in capo a Istituzioni europee, nazionali e regionali, ma i Comuni possono efficacemente rappresentare e portare nelle sedi opportune le forti richieste delle comunità locali.

Inoltre, ascoltando le necessità delle imprese, possono intervenire sulla progettualità delle nuove infrastrutture.

Infine, possono essi stessi procedere ad interventi infrastrutturali “minori” ma ugualmente importanti come ad esempio: gli accessi più agevoli alle aree industriali; la realizzazione di rotonde e varianti per evitare i centri abitati; le soluzioni per aumentare la sicurezza di pedoni, ciclisti e guidatori; la manutenzione stradale.

 

Infrastrutture digitali

Poter disporre di una rete di fibra ottica che raggiunga tutti gli insediamenti aziendali e i centri abitati è una priorità per le imprese del territorio.

In diverse aree in questi anni sono sensibilmente aumentate le coperture. L’obiettivo per Cna è una copertura del 100% di tutto il territorio, evitando che le imprese più lontane da aree e centri abitati siano privati della fibra ottica. Inoltre, occorre avere a disposizione una mappatura completa della copertura della fibra e dei fornitori del servizio per conoscere le migliori opportunità.

 

Sicurezza

Le imprese segnalano un preoccupante aumento di furti non solo nelle abitazioni private ma anche all’interno delle stesse imprese. Spesso il costo maggiore per l’azienda non è la merce o l’attrezzatura rubata, ma il danno provocato dallo scasso.

Occorre ragionare in termini di sviluppo urbanistico sempre nella logica di evitare che si concentrino nella stessa zona situazioni socialmente deboli.

Sarebbe importante prevedere rimborsi a favore dei cittadini pensionati vittime di reati come furto, truffa o rapina, come già avviene nel Comune di Bologna: Cna Pensionati è disponibile a collaborare aiutando i cittadini a richiedere ed ottenere il rimborso.

 

Tasse locali 

L’elevata tassazione è uno dei maggiori freni allo sviluppo delle imprese. In un mix di tasse e imposte nazionali, regionali e locali che colpiscono in modo pesante le piccole imprese.

Una delle tasse locali più criticate dalle imprese bolognesi è la Tassa sui rifiuti, in particolare quando viene riscossa su imprese che producono rifiuti speciali smaltiti a spese delle stesse aziende.

 

Burocrazia

Il tema della burocrazia è sempre sentito dalle imprese, anche se per molte aree si sono avuti notevoli miglioramenti grazie all’apertura dei Suap, gli Sportelli unici per le attività produttive, che hanno ridotto i tempi e semplificato le procedure.

Cna dunque chiede di proseguire su questa strada in tutti i territori. Cna insiste affinché i regolamenti, in particolare quelli edilizi e urbanistici, siano sempre più semplificati e soprattutto omogenei da Comune a Comune, evitando enormi difficoltà alle aziende che operano in più Comuni bolognesi.

In questa direzione crediamo vada rafforzata la relazione con la Città Metropolitana con l’obiettivo di sollecitare l’attenzione delle istituzioni centrali sulle esigenze e sulle necessità delle comunità montane.

 

Abusivismo

Cna ha firmato un protocollo contro l’abusivismo praticamente con tutti i Comuni della Città metropolitana. Cna e le sue imprese chiedono che, partendo da questo protocollo, aumenti il contrasto contro ogni forma di concorrenza sleale e di abusivismo che ostacola le imprese rispettose delle regole.

 

Sviluppo imprese

La nascita di nuove imprese, la loro crescita sul mercato, è un grande valore non solo per l’imprenditore, non solo per i suoi dipendenti, ma per tutta l’economia e la vita sociale del territorio.

I Comuni che puntano sullo sviluppo delle imprese, dunque, portano ricchezza a tutti i loro cittadini.

Cna per favorire lo sviluppo delle aziende locali, propone alcune strategie:

  • Agevolazioni fiscali per la nascita di nuove imprese.
  • Crescita dei servizi per le imprese, compresi quelli welfare, nelle aree a forte insediamento artigianale ed industriale.
  • Accordi tra Comuni per pianificare la cessione di immobili da ristrutturare a costi vantaggiosi, favorendo così l’attività delle imprese edili locali.
  • Modalità sempre più efficaci con cui i Comuni possono trasmettere alle aziende informazioni di loro interesse sia come adempimenti che come opportunità.
  • Orari favorevoli per chi lavora nelle imprese sia per quanto riguarda gli orari di apertura degli uffici, che gli orari per il trasporto pubblico.

Formazione e orientamento

Cna crede nella formazione e nell’orientamento scolastico. Mette a disposizione le sue strutture formative insieme alle sue imprese affinché da un lato i cittadini abbiano opportunità per seguire percorsi formativi che li aiutino a trovare lavoro con minore difficoltà; dall’altro orientino gli studenti e le loro famiglie a scegliere consapevolmente il percorso scolastico tenendo conto anche dell’andamento del mercato del lavoro.

Per evitare che, come è stato segnalato dalla Camera di Commercio, le aziende bolognesi non riescano a trovare personale, e non solo di alto profilo.

Inoltre siamo convinti che per evitare lo spopolamento della aree montante sia necessaria una più forte collaborazione tra scuola, istituzioni locali e associazioni di categoria. 

 

Turismo

La vocazione meccanica e quella turistica del territorio sono state spesso considerate due traiettorie di sviluppo economico l’una alternativa all’altra. E’ venuto il momento di superare una visione così miope in favore di un ampio piano di rilancio economico e sociale.

Il turismo slow e il ritorno ad un trend di crescita positivo dei flussi turistici, dopo il crollo pandemico, offrono oggi al territorio della montagna bolognese una nuova opportunità di riscatto sia in termine di promozione territoriale che di valorizzazione delle produzioni locali.

Il territorio dell’Appennino bolognese presenta una moltitudine di offerte turistiche di qualità che sono però completamente indipendenti le une dalle altre, una scarsa integrazione in termini di offerta che rischia di scoraggiare il turista.

Il territorio risente chiaramente di una frammentazione organizzativa che non è in grado di favorire lo spirito aggregativo degli enti pubblici e delle aziende operanti nei diversi settori produttivi, indispensabile anche per una corretta azione promo commerciale.

Solo attraverso un’attività di coordinamento, in cui il Comune non può che avere un ruolo centrale, il territorio sarà in grado di migliorare la percezione di sé stesso all’esterno, con un conseguente ritorno economico stabile e duraturo.

E’ necessario che le istituzioni supportino le imprese del comparto turistico che nonostante la crisi continuano ad investire e non devono sentirsi abbandonate dalle amministrazioni locali.