Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
“Abbiamo letto con attenzione gli obiettivi del Pums presentati ieri. Crediamo che prima di esprimere un giudizio compiuto occorra conoscere nel dettaglio la proposta complessiva, che comprenda ad esempio anche il trasporto merci e il piano sosta. Quello che ci preme sottolineare è che il piano mobilità debba tenere conto delle esigenze dei cittadini così come delle imprese che portano loro i servizi. Temi che Cna volentieri potrà approfondire col Comune di Bologna negli incontri che si auspica saranno messi in agenda”.
E’ questa l’opinione di Cna Bologna sugli obiettivi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, nelle parole del Direttore Claudio Pazzaglia. “Qualità ambientale e qualità della vita sono elementi essenziali delle aree urbane contemporanee – spiega Pazzaglia - per questo il Pums deve essere uno strumento di integrazione e tenuta tra la mobilità ambientalmente sostenibile e le diverse mobilità della città: quella delle persone, delle merci, dei servizi. La sfida per Cna è quella di una Bologna aperta, non bisogna confondere la riduzione dell’inquinamento con la riduzione della mobilità”. Cna ha sostenuto con forza nella prima fase del confronto che ci sono tante mobilità che insistono sulla rete stradale e infrastrutturale di Bologna. Cna lo confermerà nella fase di confronto entrando nel merito delle diverse questioni che riguardano gli imprenditori sia come cittadini che come aziende che necessitano di mobilità per poter lavorare.
In particolare le questioni più importanti per Cna sono:
- Accessibilità alle persone nella città: bene le linee portanti di trasporto pubblico ad alta capacità utilizzando il tram, attenzione ai tracciati che toccando i nodi giusti da sciogliere devono essere un supporto alla mobilità veloce dei cittadini, e non “trincee” da scavalcare che tagliano la città.
- Nuova politica della sosta e delle aree di parcheggio: va risolto il nodo della sosta in superfice nel Centro storico, e non solo, risolvendo problemi irrisolti come la sosta delle imprese di servizio (impiantisti, idraulici, etc.) e le aree di carico/scarico merci. Quindi occorre la ridefinizione del Piano di distribuzione urbana delle merci e un nuovo Piano della mobilità dei servizi.
- Norme di accesso alla ZTL che non penalizzino le imprese che offrono servizi ai cittadini residenti e che contribuiscono a tenere viva ed attiva la città. I dati di analisi fin qui verificati ci dimostrano che gli accessi al centro sono stati ampiamente razionalizzati, mentre va sostenuta una politica di aggiornamento del parco veicolare che non trova ancora risposte coerenti con i bandi regionali che non brillano per semplicità e facilità di accesso.
- L’intermodalità auto-tram-treno-bus deve poggiare su nodi infrastrutturali coerenti con gli attuali attrattori di traffico urbani (Aeroporto, Stazione AV, Fiera, Centro) ed extraurbani (Centergross, Interporto, aree industriali).