Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
Si è tenuto il 6 novembre un incontro tra gli esponenti delle associazioni rappresentative dell’Aftermarket automobilistico e il dottor Andrea Napoletano, Segretario Generale del Ministero dello Sviluppo Economico.
Oggetto dell’incontro: introduzione nel nuovo Regolamento europeo sull’omologazione dei veicoli e norme che definiscano in modo nitido ed esigibile gli obblighi a carico delle case costruttrici per garantire il libero accesso alle informazioni necessarie per la riparazione e la manutenzione dei veicoli.
I rappresentanti di CNA Autoriparazione, AICA (Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature), assieme a tutte le associazioni rappresentative dell’Aftermarket automobilistico Adira (Associazione Italiana dei Distributori Indipendenti di Ricambi per Autoveicoli), Confartigianato Autoriparazione, EGEA (European Garage Equipment Association) e AFCAR chiedono al Governo Italiano di sostenere, in sede di trilogo europeo, il quadro normativo disegnato dal Parlamento europeo indirizzato verso il principio della tutela della libera concorrenza previsto dal Trattato di Roma.
I membri delle associazioni si ritengono soddisfatti dell’incontro e per l’apertura dimostrata dal dottor Andrea Napoletano nei confronti delle loro istanze.
I FATTI: in questi giorni è in discussione, in sede di “trilogo” europeo (Parlamento, Commissione e Consiglio), il nuovo regolamento che definisce le regole per l’omologazione dei veicoli. Il comparto del cosiddetto “Aftermarket” automobilistico – rappresentato dalle associazione su citate - segue con attenzione il dibattito in ordine a questo provvedimento, il cui impatto sull’intero settore è cruciale; il comparto “Aftermarket”, infatti, ha un fatturato a livello europeo di ben oltre 200 miliardi di euro: in larghissima parte, tale fatturato è generato da 500.000 piccole e medie imprese, attive soprattutto nell’ambito dell’autoriparazione, le quali danno lavoro a oltre tre milioni e mezzo di cittadini europei. Come si legge nella lettera “il nostro è un comparto che offre servizi di qualità a prezzi competitivi e mobilita continue e positive energie imprenditoriali in un business tradizionalmente decisivo per l’economia europea nello scacchiere globalizzato e connotato da un’alta densità tecnologica e da un tumultuoso ritmo di evoluzione”. La legislazione vigente a livello europeo nel settore automobilistico (BlockExemption e TypeApproval Framework) è coerente con lo spirito del Trattato di Roma, e favorisce la libera concorrenza.
LA QUESTIONE: Tuttavia lo studio Ricardo-AEA della Commissione Europea del 2014 ha fatto emergere una serie di carenze nell’accesso alle informazioni per la riparazione e la manutenzione dei veicoli (RMI) da parte delle imprese indipendenti attive nel comparto “Aftermarket”, che hanno così visto ostruito l’esercizio compiuto e dinamico del loro ruolo nella filiera del settore Automotive.
LE RICHIESTE: le associazioni su citate chiedono al legislatore europeo di introdurre nel nuovo Regolamento sull’omologazione dei veicoli norme che definiscano in modo nitido ed esigibile gli obblighi a carico delle case costruttrici per garantire il libero accesso alle informazioni necessarie per la riparazione e la manutenzione dei veicoli. Gli articoli e gli emendamenti in grado di adempiere all’esigenza descritta sono già stati approvati a larga maggioranza dal Parlamento europeo. Le associazioni dunque chiedono al Governo italiano di confermare, in esito alle attività in corso in sede di trilogo il quadro normativo disegnato dal Parlamento europeo, per evitare che il percorso regolatorio intrapreso sia distolto dalla tutela della libera concorrenza incarnata dalla rete fitta e vitale di migliaia e migliaia di operatori indipendenti attivi in ogni angolo del Paese al servizio degli automobilisti e delle loro famiglie.