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Riduzione della pressione fiscale a partire dalla Tari, tassa molto poco amata dalle imprese, in particolare da quelle che già smaltiscono in proprio i rifiuti speciali. Ma anche creare zone free tax per rivitalizzare aree artigianali e ancora riduzioni di tariffe e addizionali locali per favorire il passaggio tra imprenditori di generazioni diverse.
Infrastrutture per la mobilità per snellire il traffico su strade e tangenziale.
Sono alcune delle priorità che le imprese di Cna hanno indicato in un sondaggio di preparazione al confronto tra i candidati a sindaco di Bologna Fabio Battistini e Matteo Lepore in programma lunedì 20 settembre al Savoia Hotel Regency.
“L’impresa chiede, i candidati rispondono” era il titolo dell’iniziativa aperta da Antonio Gramuglia, da giugno scorso nuovo Presidente di Cna Bologna.
“Abbiamo voluto coinvolgere tutti i nostri associati attraverso un sondaggio, sia quelli con sede nel Comune di Bologna che quelli degli altri Comuni della Città Metropolitana. Perché l’elezione della Città di Bologna interessa tutti, anche quelli che non votano direttamente il Sindaco di Bologna – spiega Antonio Gramuglia –. Le priorità indicate dalle imprese ci hanno molto aiutato nel preparare le nove domande che fra pochi minuti porremo ai candidati. Ciascuno dei quali avrà quattro minuti di tempo per rispondere ad ogni domanda. Cna, come ormai è tradizione, non dà indicazioni di voto ai suoi associati, ma consente loro di avere un’idea su come i candidati rispondono alle loro priorità. Ringraziamo Lepore e Battistini che partecipano alla nostra iniziativa, del resto siamo convinti che la platea degli artigiani e delle piccole e medie imprese che Cna rappresenta sia un punto di riferimento imprescindibile per chi aspira ad essere Sindaco di Bologna”.
Se la riduzione della pressione fiscale, indirizzata su interventi molto precisi e specifici, rappresenta una delle priorità per le piccole imprese, altrettanto rilevanti e sottoposti ai candidati sono stati altri temi strategici: le infrastrutture per la mobilità, la valorizzazione delle botteghe storiche e artistiche in percorsi turistici, la partecipazione agli appalti delle imprese di piccole dimensioni, lo sviluppo della giovane impresa locale, la regolamentazione degli accessi alla ztl per non penalizzare le aziende che offrono servizi in città. E ancora: liberalizzazione sui dehors, riduzione degli oneri di concessione edilizia, valorizzazione delle piccole imprese della cultura a partire dalla filiera dell’audiovisivo.
E’ “da quale idea di ” che sono partite le domande di Cna ai candidati. Per le imprese Cna con sede a Bologna città, l’ideale sarebbe una città a vocazione turistica che sappia valorizzare la sua cultura e le sue eccellenze architettoniche. Per le imprese Cna con sede nel resto della Città metropolitana la prevalenza è per una città a vocazione manifatturiera. Ma altrettanto rilevanti sono le idee di una città ambientalmente sostenibile e di una smart city sempre più orientata alla connessione di servizi e infrastrutture.
Al sondaggio hanno risposto un migliaio di imprese Cna, egualmente distribuite tra quelle con sede a Bologna e quelle con sede in altri Comuni bolognesi.
Nel sondaggio sono stati posti altri temi che sono stato spesso oggetto di discussione nella campagna elettorale.
Per quanto riguarda il passante, il 37% delle imprese Cna pensa che sarà un’opera utile anche se serviranno altre misure per snellire il traffico. Il 30% dice che sarà un’opera fondamentale per snellire il traffico. Solo il 10% la ritiene inutile e il 13% addirittura dannosa.
Sul tram non c’è la stessa convinzione, la maggioranza col 22% non esprime un parere, il 20% la ritiene opera fondamentale per snellire il traffico, ma un 19% pensa che non cambierà nulla per il traffico.
Infine, rispetto alla ztl il 35% pensa che sia troppo penalizzante per chi deve entrare in centro e svolgere servizi a favore dei clienti. Ma un altro 35% non sarebbe contrario ad una sua ulteriore estensione. In sostanza l’impresa Cna vede di buon occhio una città non invasa dal traffico ma in cui ci sia la possibilità di lavorare per fornire servizi.