Medicina zona rossa

Medicina zona rossa

Aiuti straordinari alle piccole imprese e agli artigiani di Medicina, che in questi giorni devono affrontare un’emergenza sanitaria ma anche economica, quale mai si era vista dal dopoguerra.

E’ quanto chiede la Cna dopo che ieri il territorio di Medicina è stato dichiarato “zona rossa”. Sono quasi duecento gli associati di Cna Bologna in questo Comune, in particolare aziende di produzione meccanica, edilizia, servizi alla persona, officine di autoriparazione.

“Capiamo perfettamente la necessità di un’ordinanza come quella di ieri della Regione, la vita umana e la sicurezza della popolazione è l’interesse prevalente – commenta Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna –. Allo stesso tempo però va valutato il problema economico devastante che si pone per le imprese soprattutto di piccola dimensione. Certamente devono essere messe in campo misure straordinarie quali la sospensione dei versamenti di tasse, imposte e di ogni altro adempimento che grava sulle aziende. Vanno assolutamente potenziati gli ammortizzatori sociali per quelle aziende che sono costrette a lasciare a casa i loro dipendenti. E andranno messi in campo degli aiuti economici straordinari per le imprese di questo territorio”.

“E’ come se in questa zona sia avvenuto un terremoto – conclude Pazzaglia – e come avvenne per il terremoto di qualche anno fa da Governo e Regione vanno prese misure straordinarie che riducano il più possibile il danno economico per imprenditori e cittadini.

Siamo sicuri che l’imprenditoria e la comunità locale di Medicina sapranno ripartire quando questa emergenza sanitaria cesserà. Ma non possono essere lasciati soli in battaglia. Cna c’è. E come sta facendo in tutta l’area metropolitana, tanto più per Medicina, è attiva per ascoltare imprese, cittadini e pensionati. Per dare informazioni in tempo reale sui provvedimenti di maggiore interesse. Per richiedere con forza a livello nazionale e locale un impegno a sostegno delle imprese più piccole”.