Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
Il mondo delle professioni non organizzate condivide l’urgenza di approvare regole chiare ed inclusive in materia di equo compenso delle prestazioni professionali. Questo si apprende dall’audizione di CNA Professioni avvenuta oggi in Commissione Giustizia al Senato.
La disciplina attualmente vigente opera un rinvio alla legge forense, per cui risulta complessa e molto limitata nell’ambito di applicazione. Quando invece il diritto all’equo compenso rappresenta un ineludibile strumento di attuazione della Costituzione nella prospettiva dell’uguaglianza tra tutti i lavoratori.
Va in questo senso il disegno di legge AS 2419, che, nel passaggio parlamentare, ha recepito le istanze di Cna Professioni volte ad estendere e prevedere una disciplina dettagliata anche per i professionisti non ordinisti. Tuttavia il testo può essere ancora oggetto di miglioramenti. Sui parametri per la definizione dei compensi, ad esempio, in quanto la metodologia di un tavolo ministeriale preordinato alla redazione dei parametri risulta convincente, tuttavia si auspica che i soggetti rappresentativi da coinvolgere nell’interlocuzione con il Ministero siano identificati attraverso la riproposizione dei medesimi requisiti previsti dall’art. 17 della legge 22 maggio 2017, n. 81, per la costituzione del Tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo.
Inoltre, sarebbe opportuno specificare, già nel testo della legge, che i parametri dovranno essere articolati per categorie omogenee di attività professionali, allo scopo di impedire che il decreto risulti generico, e quindi inefficace.