Un pensionato bolognese su cinque assiste un familiare in casa

Un pensionato bolognese su cinque assiste un familiare in casa

“In una città come Bologna in cui l’età media della popolazione si sta alzando molto rapidamente e dove un pensionato su cinque deve accudire in casa un parente anziano o disabile, il ruolo di un’associazione come Cna pensionati diventa sempre più importante. Sia per l’attività che svolge per i suoi associati, che per le azioni nei confronti di tutta la popolazione anziana bolognese”. Così Sandro Vanelli, Presidente di Cna Pensionati Bologna, questa mattina ha presentato, nel corso dell’assemblea annuale nel Centro sociale Villa Beatrice di Argelato, le strategie e le attività dell’associazione. Che oggi ha anche un nuovo Segretario Cna Pensionati Bologna: Marisa Raffa. All’iniziativa era presente il Direttore Generale di Cna Bologna Cinzia Barbieri e il Sindaco di Argelato Claudia Muzic.

L’Italia, è stato detto durante l’assemblea, dal punto di vista demografico è il secondo paese più anziano al mondo dopo il Giappone, l’età media si avvicina ai 45 anni e gli ultrasessantacinquenni superano il 22%. In Emilia-Romagna l’età media è superiore al valore nazionale (45,7 anni) e dovrebbe salire ulteriormente a 47,4 nel 2026 e a 49,5 nel 2046. A Bologna l’età media della popolazione è ancora più alta: 46,2 anni la media oggi e nei prossimi cinquant’anni si registrerà un ulteriore forte invecchiamento della popolazione. Sotto il profilo della struttura per età la quota di popolazione in età superiore a 64 anni è più elevata a Bologna metropolitana che in regione (24,4% oggi contro il 23,6% sulla popolazione totale).

“La sfida della longevità – ha spiegato Vanelli - è quindi uno degli elementi decisivi delle politiche di welfare del nostro territorio”. Anche perché il pensionato, e quello artigiano non sfugge alla regola, non è un “peso” per la famiglia, al contrario ne è un pilastro fondamentale: se i pensionati nell’area metropolitana di Bologna sono circa 430.000, uno su cinque deve accudire un familiare anziano o disabile. Senza poi considerare l’aiuto che il pensionato dà ai propri figli in tema di sostegno al reddito e di assistenza dei nipoti. Il pensionato insomma è sempre più un “caregiver familiare”, come vengono definite le figure che si dedicano all’assistenza delle persone all’interno della propria famiglia.

“E’ una situazione – ha proseguito Vanelli – dove cresce la povertà economica causata da un welfare familiare che erode il patrimonio ereditato dalle generazioni precedenti per mancanza di un welfare pubblico soddisfacente”. Cna pensionati dunque ha dichiarato il suo impegno a continuare a lavorare con le Istituzioni su attività come il Piano d’azione regionale per la popolazione anziana e per la “Lotta alla povertà e all’inclusione sociale”. Sollecita un potenziamento della rete dei servizi socio sanitari, delle Case della Salute e della riqualificazione del patrimonio abitativo.

Inoltre, grazie all’impegno dei suoi volontari, Cna pensionati continuerà a programmare attività sociali, culturali e per il tempo libero, che favoriscano l’inclusione di chi arrivato alla pensione ha ancora tanta voglia di partecipare e di non restarsene da solo.

Prossimo evento di grande rilievo: la partecipazione all’Udienza Papale il 21 aprile.