Appalti a misura di pmi, rifinanziare fondo imprenditoria femminile

Appalti a misura di pmi, rifinanziare fondo imprenditoria femminile

Virginio Merola, candidato del Centro Sinistra: “Azzerare contributi per chi assume giovani, no al nucleare, sì ai rigassificatori, investire su sanità e scuola pubblica, sostenere pmi all’estero e aggregazioni di impresa”

 

Ecco le risposte del Candidato del Centro Sinistra Virginio Merola, ai temi proposti da Cna.

Alleggerimento e semplificazione fiscale

“Non si possono fare promesse demagogiche, in politica occorre serietà, i miei dieci anni da Sindaco dimostrano che quello che ho promesso poi l’ho messo in pratica. Occorre recuperare l’evasione fiscale attraverso accordi con Agenzia Entrate e Guardia di Finanza, così abbiamo recuperato 90 milioni di euro di evasione. Come alleggerimento fiscale realisticamente il massimo che si può fare è la riduzione del cuneo fiscale. La flat tax è pericolosa, rischia di aumentare le disuguaglianze. Noi vorremmo azzerare i contributi per chi assume nuovi giovani. Il reddito di cittadinanza è sacrosanto, in Germania esiste e funziona, dopo due rifiuti a posti di lavori perdi il diritto a riceverlo: però occorre che le leggi vengano applicate altrimenti smette di funzionare”.

Caro energia

“La transizione ecologica sarà lunga, non bisogna fare errori, fare scelte sbagliate che si scaricano sugli obiettivi futuri. In questo momento non possiamo eliminare la dipendenza dal gas. Ci vuole una politica estera europea adeguata coi paesi fornitori e un piano di transizione non demagogico. Siamo felici, ad esempio, che si punti all’auto elettrica ma occorre fare attenzione al processo produttivo che accompagnerà questa transizione, perché diminuiranno gli addetti, quindi il problema non va scaricato su imprese e dipendenti. Siamo favorevoli ai rigassificatori, attraverso compensazioni alle comunità che li ospiteranno. Siamo contrari al nucleare, ci vogliono 20 anni per costruire una nuova centrale e poi metterla in sicurezza. Inoltre, da anni nessun Governo ha mai detto dove smaltire le scorie prodotte dalle centrali italiane”.

Pnrr e appalti, più attenzione alle pmi

“Un sistema appalti che non penalizzi le pmi richiede tentativi e prove, perché il quadro nazionale è molto complicato. Dei fondi Pnrr, anche per gli appalti, pochi si preoccupano come farli funzionare. Rivedere il Pnrr? Non mi sembra serio, bisogna valutare come applicarlo. Ci sono molti Comuni soprattutto al Sud che non hanno tecnici in grado di produrre le pratiche necessarie per i progetti. Un buon sistema per appalti a misura di pmi, senza ledere i principi della concorrenza, è quello tedesco: legare gli appalti all’impatto ambientale, privilegiando così le imprese a chilometro zero, che impattano meno in fatto di trasporti materiali. Inoltre, credo vada fatto ancora molto per sostenere le pmi all’estero e nei loro processi di aggregazione, perché la dimensione dell’azienda è molto importante”.

Welfare e pensioni

“La sanità e la scuola pubblica sono assolutamente necessarie. Bisogna pagare le tasse proprio per sostenerle, quindi no a scorciatoie sui sistemi fiscali. Nel Pnrr non sono previste assunzioni nella sanità ed invece mancano 80.000 medici e infermieri. Occorre costruire un welfare degno di questo nome. Basato sulla famiglia? A Bologna il 50% delle famiglie è costituita da una sola persona. Non bisogna buttare la croce addosso ai poveri, accusandoli di essere poveri, quando invece non hanno avuto mezzi adeguati. Per quanto riguarda il sistema pensionistico, occorre trovare misure di accompagnamento all’uscita: ad esempio pagare i contributi come fosse tempo pieno anche se chi è in età avanzata lavora a tempo parziale. Dobbiamo pensare che a gennaio il Parlamento voterà la rivalutazione delle pensioni e quindi tenerci pronti.”.

Politiche del lavoro

“È stata votata una legge per la parità salariale, allora voglio dire che occorre anche rifinanziare il fondo per l’imprenditoria femminile. Va contrastato il precariato, occorre privilegiare l’apprendistato a tempo indeterminato, penalizzare i contratti a termine. Bisogna dare ai giovani una prospettiva di stabilità, ad esempio azzerare gli oneri per chi assume giovani di età fino ai 35 anni. È dimostrato che le aziende che ce la fanno sono quelle che coinvolgono i loro dipendenti, quindi bisogna prestare attenzione anche al loro benessere, puntare sul welfare aziendale e conciliare i tempi di vita con quelli del lavoro”.