Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
La Riforma sulle Pensioni del 2012 aveva bloccato, per gli anni 2012 e 2013, la rivalutazione delle pensioni, prevedendola solo sugli importi di pensioni non superiori a 1.217,00 euro netti. Di tale previsione normativa è stata investita la Corte Costituzionale che con sentenza n. 70/2015, depositata il 30 aprile 2015, ha giudicato incostituzionale il blocco di rivalutazione automatica di cui sopra. In sostanza la Corte ha ritenuto incostituzionale bloccare il meccanismo che adegua le pensioni al costo della vita.
Cna Pensionati, mentre accoglie con favore quanto previsto dalla sentenza, nella consapevolezza che occorra rispettare il principio dell’equilibrio di bilancio e di finanza pubblica, giudica che sugli importi previsti di rivalutazione in base alle fasce di reddito si potevano corrispondere percentuali più alte. Continua quindi la pressione verso gli enti competenti, con l’auspicio che Il decreto venga meglio chiarito e modificato nella fase della conversione in legge.
“Esprimiamo piena soddisfazione per quanto anticipato dalla Direzione centrale dell’Inps – commenta Sandro Vanelli, Presidente Cna pensionati Bologna -, che ha previsto un meccanismo di rimborso automatico. Il pensionato non dovrà richiedere una ricostituzione della sua pensione, perché il pagamento verrà erogato automaticamente in agosto. Cna Pensionati invita i propri soci a ad attendere la conversione in legge prima di avviare eventuali ricorsi che se fatti in questa fase rischiano di generare solo confusione e false illusioni. Cna Pensionati e Epasa si adopereranno per fornire tutto il supporto possibile ai pensionati utilizzati come bancomat in funzione dei problemi economici dello Stato”.
“Siamo sempre più convinti – aggiunge Vanelli - che la riforma della legge Fornero debba essere prontamente modificata, auspicando il superamento delle attuali regole che riteniamo troppo rigide. Vanno introdotte norme di maggiore flessibilità per facilitare il pensionamento, senza però che nessuna delle ipotesi allo studio sul ricalcolo contributivo delle pensioni esistenti, né oggi né domani, vada a toccare le pensioni più basse, già troppe volte prese di mira per far cassa in caso di crisi dei conti pubblici”.