“Favorevoli al nucleare pulito, estendere Industria 4.0 alle pmi”

“Favorevoli al nucleare pulito, estendere Industria 4.0 alle pmi”

Marco Lombardo, Terzo Polo: “Detassazione per i giovani fino a 29 anni, avanti coi rigassificatori, appalti che valorizzino la filiera corta delle imprese del territorio, gli anziani sono una risorsa”

 

Ecco le risposte della Candidato del Terzo Polo Marco Lombardo, ai temi proposti da Cna.

Alleggerimento e semplificazione fiscale

“Il nostro sistema fiscale è assolutamente contorto, il manuale per chi deve pagare l’Irpef è lungo 341 pagine. L’evasione fiscale è un reato e su questo non si discute però bisogna anche considerare che alcuni non pagano le tasse perché fanno fatica a pagarle. Bisogna puntare dunque sulla semplificazione e sulla digitalizzazione anche degli accertamenti, in modo che si arrivi ad un fisco amico. Rispetto al cosa fare, siamo favorevoli ad una riduzione del cuneo fiscale. Mi sembra di capire che tutti i partiti siano favorevoli, allora finalmente vogliamo farlo sul serio? Partite Iva: adesso c’è un regime semplificato fino a 65.000 euro, se uno lo supera le difficoltà fiscali sono enormi; quindi, è un incentivo a produrre di meno, facciamo allora uno scivolo di due anni di accompagnamento quando si supera questa soglia. Per i giovani dai 25 ai 29 anni puntiamo ad una detassazione del 50%”.

Caro energia

“L’Unione Europea sulle forniture energetiche non ha fatto scelte e alla fine le non scelte si pagano. Certamente è necessario arrivare ad un’autoproduzione energetica. Le energie rinnovabili sicuramente sono necessarie ma non sono sufficienti, tutti noi le vogliamo, ma non bastano. In Europa tutti i partiti in luglio hanno votato favorevolmente ad una tassonomia green per l’Italia che prevede rigassificatori e nucleare pulito. Perché poi quando si torna in Italia si dice di no? Servono rigassificatori, è un problema di sicurezza nazionale. Per quanto riguarda il fotovoltaico, prima di pensare a nuove leggi, applichiamo quelle che già esistono”.

Pnrr e appalti, più attenzione alle pmi

“Occorre mettere le pmi al centro, perché insieme alle microimprese sono l’ossatura della nostra economia. Come? La legge sull’industria 4.0 l’ha fatta Calenda quando era ministro. Ora andrebbe introdotta in maniera stabile con più attenzione alle pmi e alle microimprese. Non bastano leggi una tantum, serve stabilità. Per quanto riguarda gli appalti, a Bologna abbiamo realizzato un protocollo, dimostrando che si può decidere una gara di appalto senza puntare sul minor costo ma valorizzando la filiera corta delle imprese del territorio, la legalità, la sostenibilità. Poi i protocolli però vanno messi in pratica. Occorre coinvolgere maggiormente le imprese del territorio negli appalti, altrimenti si creano intoppi e molto lavoro per i tribunali ma non si crea produzione”.

Welfare e pensioni

“L’Italia è il secondo Paese al mondo per longevità, il nostro problema strutturale è che nel nostro Paese non si fanno figli, anche perché non si è lavorato per sostenere le famiglie e l’occupazione femminile, mettendo a disposizione più asili. Occorre cambiare il Pnrr per dare queste risposte, per costruire asili, ma i progetti devono essere scritti bene, Cna può essere di grande utilità. Gli anziani non devono essere visti come un problema, con l’invecchiamento attivo sono una risorsa. Ma bisogna rendersi conto che il welfare in Italia ormai si appoggia sulle famiglie, i nonni aiutano i figli a gestire i nipoti. Per la salvaguardia del potere d’acquisto delle famiglie, il caro energia è un problema urgente, che riguarda anche le strutture sanitarie. Votiamo uno scostamento di bilancio che le salvaguardi”.

Politiche del lavoro

“Il lavoro è un tema a me caro essendo stato assessore al lavoro nel Comune di Bologna. Sarà la mia priorità. Oggi i contratti si basano sull’archetipo del lavoro subordinato, ma in questi anni c’è una fuga dal lavoro subordinato, creando però zone grigie non tutelate. Da Bologna per impedirlo abbiamo realizzato la Carta dei Rider. Per quanto riguarda il salario minimo legale da ieri è una direttiva europea, però lo dobbiamo agganciare alla contrattazione collettiva e va contrastata la contrattazione privata. Un reddito minimo che faccia da cuscinetto ci vuole, però col reddito di cittadinanza non hanno funzionato le politiche attive. A Bologna abbiamo lanciato ‘Insieme per il lavoro’, che non punta sull’assistenzialismo ma ascolta le esigenze delle aziende e dei lavoratori: portiamolo come modello a livello nazionale”.