Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
Ridurre la pressione fiscale, contrastare l’aumento delle bollette energetiche, combattere la burocrazia, fermare l’aumento dell’inflazione e dei costi della materia prima. Sono queste per le imprese bolognesi le priorità che il nuovo Governo dovrà mettere nella propria agenda.
È il risultato di un questionario realizzato da Cna Bologna tra un migliaio di suoi associati appartenenti a tutte le categorie economiche dell’artigianato e della piccola e media impresa.
Accanto a questo dato sono emersi altri risultati molto interessanti dalla voce delle imprese: un sesto delle imprese ha subìto aumenti energetici fino al 200% ed oltre rispetto allo scorso anno; a causa dei costi dell’energia un’impresa su venti ha già pensato di chiudere, allo stesso tempo un’impresa su sei investirà per raccogliere la sfida della transizione ecologica.
Se il costo del denaro blocca un’impresa su due sul suo futuro e sugli investimenti, quasi un’azienda su dieci ha già dichiarato che dovrà ricorrere agli ammortizzatori sociali.
Bocciatura per il reddito di cittadinanza così com’è adesso. Se però spingesse di più chi non ha lavoro a trovarlo, ecco che l’opinione sarebbe diversa.
Più di un terzo di imprese favorevoli ad un salario minimo garantito per i dipendenti.
In tema di pressione fiscale, plebiscito rispetto ad una riduzione del cuneo fiscale, poco interesse per la flat tax, molto più alto il voto per l’abolizione dell’Irap e per un contrasto all’evasione fiscale.
Sul tema degli appalti, le pmi dicono che proprio non ci siamo: oggi si punta troppo al massimo ribasso e poco alle imprese locali.
I bonus edilizi per le imprese vanno resi strutturali e disponibili tutti gli anni, il superbonus va riproposto ma con modifiche e con una riduzione fiscale più contenuta del 110%.
Un’impresa su due non ha ancora capito che vantaggi ricaverà direttamente dal Pnrr.
In tema di welfare, per le aziende occorrono maggiori investimenti nella sanità pubblica e nella istruzione pubblica.
Infine, per quanto riguarda le pensioni, imprenditrici e imprenditori ritengono sia utile modificare la legge Fornero riducendo i tempi necessari per andare in pensione e che occorra superare anacronistiche differenze tra ex lavoro autonomo ed ex lavoro dipendente ai fini dell’accesso ai trattamenti pensionistici anticipati.
Il commento di Antonio Gramuglia, Presidente Cna Bologna
“Da un lato ci conforta sapere che le priorità delle imprese coincidono con le richieste che Cna Bologna aveva presentato ai candidati nel confronto organizzato dalla nostra associazione, dall’altro lato ci preoccupa il fatto che certi temi stiano continuando ad uscire da anni (il fisco, la burocrazia), dimostrazione che i problemi delle imprese non riescono ad essere risolti”.
“Le risposte delle imprese sono chiare – prosegue Gramuglia – ci sono temi urgenti che devono essere risolti nell’immediato, ma serve anche una programmazione di medio e lungo termine per altre questioni strutturali. L’energia è certamente il problema più urgente, Cna come ha scritto nel suo manifesto indica nell’autoproduzione di energia la risposta più concreta; quindi, con urgenza, il nuovo Governo deve individuare incentivi fiscali in modo che le aziende possano installare pannelli fotovoltaici, sono già pronte. Contemporaneamente le imprese chiedono che i bonus abbiano continuità, diventino strutturali, così possono garantire certezza e programmazione. Evitando interventi ‘una tantum’ che favoriscono le bolle speculative”.
“Sulla questione Fondi Pnrr – continua Gramuglia – è evidente che le aziende, ma probabilmente gran parte dell’opinione pubblica, non riescono ad individuare con precisione i vantaggi concreti, che invece ci sono, eccome. Cna dice convinta: avanti tutta coi fondi per le infrastrutture (reti, strade, aeroporti), non perdiamo tempo e non rischiamo di perdere i fondi. Poi certamente in un anno il mondo è cambiato e alcuni fondi vanno dedicati ad emergenze contingenti, come l’energia”.
“Sul fisco – conclude Gramuglia – tutti i partiti si dicono d’accordo con la riduzione del cuneo fiscale, allora riduciamolo, come chiedono praticamente tutte le imprese. Sugli appalti anche qui è evidente la richiesta che siano più a misura di piccole imprese del territorio; quindi, è necessario concludere velocemente la riforma del codice appalti. Ma, ancora una volta, emerge con chiarezza che tutti i temi, dall’energia al fisco alle politiche industriali, si legano ad uno straordinario bisogno di semplificazione e di contrasto alla burocrazia. Cna lo chiede da decenni: sarà la volta buona?”
LEGGI QUI Nel dettaglio le risposte delle imprese al questionario Cna
Buon lavoro al nuovo Governo, atteso da sfide impegnative
https://www.cna.it/buon-lavoro-al-nuovo-governo-atteso-da-sfide-impegnative/