Lotta contro l’abusivismo. In campo sedici Comuni bolognesi con Cna

Lotta contro l’abusivismo. In campo sedici Comuni bolognesi con Cna

Questa mattina la firma del protocollo a Sasso Marconi

Informazioni per sensibilizzare i cittadini,

azioni per contrastare abusivi e irregolari

“Chi non si rivolge ad un’impresa vera mette a rischio

la propria salute e la propria sicurezza”

 

Il fenomeno ha dimensioni preoccupanti:

in Italia solo l’abusivismo commerciale vale 7 miliardi di euro

In provincia di Bologna solo nel settore benessere

si stimano 600 abusivi e irregolari per un volume d’affari di 7 milioni di euro

 

Un danno alle “Imprese vere”, un rischio per i consumatori, un problema per lo Stato e le amministrazioni locali. E’ quanto produce il fenomeno dell’abusivismo.

E’ un fenomeno che ha dimensioni preoccupanti: il Censis solo per l’abusivismo commerciale stima in Italia un volume d’affari di 7 miliardi di euro, 110.000 posti di lavoro sottratti all’economia regolare e 1,7 miliardi di gettito fiscale in meno nelle casse dello Stato.

L’abusivismo colpisce con forza anche la provincia di Bologna. Solo nel settore del benessere (acconciatori ed estetisti) Cna stima che gli abusivi rappresentino circa il 30% dei regolari, quindi considerando che le imprese in regola sono oltre 2200, potrebbero essere oltre 600 i soggetti che esercitano irregolarmente l’attività.

Proprio per contrastare questo fenomeno, Cna questa mattina ha firmato un protocollo con 16 Comuni della provincia: Sasso Marconi, Bologna, Castel D’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monterenzio, Monzuno, Pianoro, San Benedetto Val di Sambro, Vergato. E Budrio che aveva già firmato il protocollo lo scorso febbraio. Insieme a loro l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e l’Unione dei Comuni Valli Savena Idice.

Due gli obiettivi dell’iniziativa “Imprese vere”: il primo è quello di sensibilizzare i cittadini sui rischi che corrono quando non si rivolgono ad un’”impresa vera”: quella che rispetta le regole fiscali, igienico sanitarie ed urbanistiche; che opera per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e la tutela del cliente; che investe in qualità e formazione del personale, per fornire ai cittadini-clienti la massima professionalità e competenza.

Il secondo obiettivo è contrastare con efficacia l’abusivismo: i Comuni firmatari si impegnano ad adottare specifici provvedimenti che rendano efficace il divieto di offerta dei servizi e dei prodotti abusivi o irregolari su tutto il territorio comunale.

La Cna firmando questo protocollo si impegna ad articolare nei prossimi mesi una campagna informativa con l’esposizione di locandine e vetrofanie da parte dei propri associati in cui si invitano i cittadini ad utilizzare solo imprese regolari. Ad istituire presso la propria sede provinciale un punto raccolta delle segnalazioni di eventuali attività abusive o irregolari. Segnalazioni che possono essere inviate ad un indirizzo mail creato appositamente, stopabusivismo@bo.cna.it. Cna poi provvederà a girarle ad uno sportello specifico dei Comuni, purché queste segnalazioni siano “qualificate”, ovvero non siano anonime e siano documentate quando citano comportamenti omissivi, elusivi ed evasivi delle vigenti disposizioni legislative e regolamentari.

L’obiettivo del progetto “Imprese vere” è di allargare il protocollo a tutti i Comuni della provincia di Bologna.

Ma chi è l’”abusivo” che fa concorrenza sleale alle “imprese vere”? Può essere un abusivo totale, chi ad esempio esercita l’attività in casa propria oppure in casa del cliente senza avere una sede fissa, senza essere iscritto né all’ufficio Iva né alla Camera di Commercio.

In genere sono persone che non hanno la qualifica richiesta ed esercitano senza osservare le precauzioni di igiene e di sicurezza previste e con prodotti non controllabili. Quindi oltre che all’evasione di tasse e contributi, questi soggetti costituiscono un pericolo perché possono provocare malattie derivanti dalla scarsa igiene degli strumenti e dei locali utilizzati, possono usare e vendere prodotti che causano pericoli alla salute, possono mettere a rischio la sicurezza del cliente.

Accanto agli abusivi totali ci sono anche gli “irregolari” cioè coloro che pur aprendo l’attività con partita iva e iscrizione alla Camera di Commercio non  rispettano completamente le  norme riguardanti il settore.  

Per questo Cna  vuole intensificare anche il colloquio con i consumatori finali dicendo loro di fare attenzione perché generalmente, dietro a prezzi molto bassi dei servizi, si nascondono  fenomeni di irregolarità  generale.

Se analizziamo solo il settore benessere in provincia di Bologna si può stimare un sommerso di oltre 7 milioni all’anno ed un’evasione di imposte e contributi pari a circa 3 milioni.

“In un momento di crisi drammatica per gli artigiani e le piccole e medie imprese – ha spiegato questa mattina Valerio Veronesi, Presidente Cna Bologna -  tutelare l’imprenditore e il professionista che agisce nel pieno rispetto della legalità, è un modo efficace per sostenere tutta l’economia del territorio. Contrastare l’abusivismo è un modo concreto per difendere la salute, la sicurezza e la qualità del servizio per il consumatore”.

“Con questo protocollo – ha aggiunto Stefano Mazzetti, Sindaco di Sasso Marconi - intendiamo lavorare su due livelli: quello delle imprese, che per essere competitive nel contesto globalizzato devono poter avere punti di riferimento sicuri per quanto riguarda la certezza dell’applicazione delle normative vigenti; quello dei cittadini e dei consumatori, che hanno il diritto di poter scegliere la qualità di prodotti e servizi garantiti. Il fatto che questo protocollo sia stato in grado di coinvolgere le amministrazioni e le imprese di tutta la Valle del Reno e altre zone dell’area metropolitana conferma la correttezza e la necessità delle nostre scelte”.