REGOLAMENTIAMO I NON REGOLAMENTATI, tra welfare ed Europa

REGOLAMENTIAMO I NON REGOLAMENTATI, tra welfare ed Europa

Sono gli operatori ancora nel limbo del mancato riconoscimento delle professioni non regolamentate da ordini o albi. "Non possono essere più tenuti in una condizione di attesa di norme che ancora non arrivano all'approvazione definitiva", ha affermato Sergio Silvestrini, Segretario generale della Cna, intervenendo oggi, alla Camera dei Deputati, al convegno sul tema organizzato da Cna Professioni. "Vogliamo riportare al centro del dibattito parlamentare la riforma del settore".

Oltre due milioni di professionisti ancora nel limbo del mancato riconoscimento: sono le professioni non regolamentate da ordini o albi, rispetto alle quali la Cna punta a riaccendere i riflettori al più presto, "riportando al centro del dibattito parlamentare il tema della riforma del settore. Due milioni di operatori non possono essere più tenuti in una condizione di attesa di norme che ancora non arrivano all'approvazione definitiva", ha affermato Sergio Silvestrini, segretario generale della Cna, intervenendo oggi al Convegno organizzato da Cna Professioni sul tema “Professioni non regolamentate. Quale futuro”, che si è svolto a Roma, presso la Camera dei Deputati.

Per Giorgio Berloffa, Presidente di CNA Professioni (una sigla che comprende 24 associazioni rappresentative di diverse categorie professionali, dai naturopati ai tributaristi, dai periti in infortunistica stradale ai bioingegneri, ai chinesiologi, agli osteopati), “è arrivato il momento di costruire nel nostro Paese, un sistema professionale pienamente rispondente ai principi e ai criteri richiamati dall'Unione Europea: quelli della conoscenza e della formazione a cui si devono uniformare tutti i soggetti che operano nel mercato".

“Abbiamo voluto questa iniziativa - ha aggiunto Berloffa - per porre l’accento sull’approvazione della proposta di legge “Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi”, che è attualmente all’esame del Senato”. “Non dimentichiamo che si tratta di un provvedimento atteso da anni da tanti professionisti – ha spiegato - che operano e intendono continuare ad operare nel mercato in un regime di piena concorrenza, senza beneficiare di alcuna rendita di posizione. In questo senso, il sistema di qualità professionale previsto dalla norma potrà fornire indicatori utili a consentire la tracciabilità del percorso professionale e, quindi, in grado rispondere a tre semplici domande: chi sa fare cosa?, come lo sa fare?, come ha imparato a farlo?”.

“Oggi il sistema della qualità professionale è diventato un elemento essenziale della società e del mercato – ha proseguito Giorgio Berloffa - per questo promuovere la qualità dei servizi professionali attraverso un sistema normativo UNI che, in linea con le più evolute esperienze europee, riconosca le prassi e i saperi attraverso lo strumento della certificazione, può finalmente rimuovere gli ostacoli che hanno finora bloccato la riforma delle professioni e che, di fatto, hanno lasciato i cittadini privi delle necessarie garanzie di qualità”.

“L’adozione e il buon funzionamento di norme tecniche sulla qualità e sulla verifica dei requisiti per l’esercizio delle attività professionali – ha concluso Berloffa - possono aiutare a superare l’impasse della riforma del settore, facendo finalmente emergere professioni ormai vitali nell’economia italiana, eppure tutt’ora costrette nel limbo del mancato riconoscimento”.

Il provvedimento riguardante le professioni non regolamentate in esame al Senato "è un passaggio fondamentale per valorizzare le professioni nei settori dei servizi alla persona, delle imprese e della pubblica amministrazione. Con questo decreto legge si apre la strada ad un sistema aperto che non risponde alla logica dell'esclusiva, ma a quella della maggiore riconoscibilità delle offerte di qualità. E' una legge di fondamentale importanza: sia per i professionisti che per i consumatori". Lo afferma la senatrice Pd, Anna Rita Fioroni, nel corso dell'intervento tenuto questa mattina al convegno organizzato da Cna Professioni a Roma.

"Penso per esempio alle imprese che reperiscono da questi operatori professionali competenze distintive che divengono fattore competitivo. Ma è necessaria - ha proseguito Fioroni - una concorrenza leale tra professionalità che tuteli i consumatori, le imprese e la qualità del servizio offerto. Approvare questa legge significa dare risposta al fenomeno della flessione di occupazione altamente qualificata e permettere così ai professionisti italiani di distinguersi rispetto alla concorrenza che verrà dall'estero, in un regime di libera prestazione servizi come quella attualmente vigente in Europa.

Ad oggi - ha concluso Anna Rita Fioroni, relatrice del provvedimento in oggetto in commissione industria - siamo in attesa del parere della Commissione Bilancio, che dovrebbe arrivare a giorni, dopodiché prenderà il via la trattazione in commissione industria e, infine, l'approvazione dell'Aula".


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