Un marchio “green” per le imprese del Ghetto

Un marchio “green” per le imprese del Ghetto

Al via il progetto “La sostenibilità il nostro centro”

Le aziende che rispettano criteri ambientali su risparmio energetico,
gestione rifiuti, scelta dei fornitori e diffusione di una cultura ecologica
potranno utilizzare il marchio di qualità “sostenibile”

La prima fase del progetto riguarda le aziende dell’ex Ghetto di Bologna,
poi si estenderà a tutta la città di Bologna.
In un’esperienza analoga a Francoforte dalle 25 imprese iniziali oggi sono arrivate a 400

Rendere il proprio negozio e bottega artigiana sostenibile ambientalmente, migliorando la gestione aziendale (risparmio energetico, attenta gestione dei rifiuti, oculata scelta dei fornitori, diffusione di una cultura “green”) e guadagnando così in competitività. Offrire al proprio cliente un motivo in più per fidelizzarlo e intercettare una nuova clientela che premia chi è virtuoso. Il tutto certificato da un marchio di qualità “green”.

Prendendo le mosse da un’esperienza di successo sviluppatasi a Francoforte, città partner del progetto europeo Transition Cities, parte a Bologna il progetto “La sostenibilità il nostro centro”, un’iniziativa che ha lo scopo di diffondere nei negozi e nelle botteghe artigiane della città buone prassi per la sostenibilità, valorizzando i risultati che ciascuno conseguirà e creando così dei percorsi di acquisto rivolti ai sempre più numerosi consumatori attenti alla tutela dell’ambiente e all’etica delle produzioni.

Il progetto è realizzato da Cna Bologna insieme alla sua società di formazione Ecipar e alla azienda Flexgrid, in collaborazione col Comune di Bologna, l’Urban Center, l’Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile. Il progetto vuole contribuire agli obiettivi generali fissati dal Comune nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) replicando e adattando alle caratteristiche delle imprese bolognesi i punti di forza che hanno caratterizzato l’esperienza fatta a Francoforte, evidenziata come buona prassi da diffondere in un processo di dialogo e confronto tra le città che lavorano per concretizzare la transizione verso la sostenibilità.

Le prime imprese coinvolte saranno quelle dell’area dell’ex ghetto ebraico di Bologna, in cui da sempre le attività artigianali e commerciali a carattere storico-artistico trovano un ideale ambiente di insediamento e dove si sono già realizzate azioni di marketing territoriale quali la creazione di un logo caratterizzante l’area (la “mano”) e l’organizzazione dell’annuale festa del Ghetto. Il progetto in una fase successiva si estenderà su tutta Bologna e coinvolgerà tutti i negozi e botteghe artigiane interessati a fare del “green” un proprio punto di forza.

Il progetto verrà presentato giovedì 24 marzo alle ore 19 presso la Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio con un workshop di lancio dove saranno presentati i risultati positivi conseguiti dai negozi di Francoforte e saranno dettagliate le tappe del programma di lavoro messo a punto per Bologna.

Nella prima fase si raccoglieranno le disponibilità delle aziende dell’ex Ghetto ad essere coinvolte nella sperimentazione pilota che si svolgerà nel periodo da maggio a ottobre 2016: negozi, botteghe artigiane, bar, ristoranti.

Le aziende potranno autovalutarsi, rispettando una metodologia prevista dal progetto, individuando così i punti di forza “green” già in essere e i possibili margini di miglioramento, procedendo successivamente a conseguire una certificazione annuale e la possibilità di fregiarsi del marchio “green” del progetto. Saranno inoltre messi gratuitamente a disposizione delle aziende vari  strumenti (dalla app per reiterare il processo di autovalutazione nella logica del ciclo del miglioramento continuo ai canali di vetrina per la promozione delle imprese virtuose), utili a gestire, verificare e diffondere i processi di miglioramento ambientale, valorizzando le aziende. Risparmio energetico, un’attenta gestione dei rifiuti in particolare per quanto riguarda il riciclo, una oculata scelta dei fornitori in ottica “green”, una diffusione della cultura ambientale e sostenibile tra i propri clienti: questi alcuni esempi degli aspetti che potranno essere messi in campo nelle imprese, in base alla specificità di ciascuna e tenendo conto della fattibilità, convenienza e utilità delle varie opzioni.

Alla fine della sperimentazione, se l’azienda ha rispettato quanto richiesto dal progetto, verrà consegnato un marchio di qualità “green”. In questo modo da un lato l’azienda avrà sicuramente conseguito dei miglioramenti nella gestione aziendale migliorando in competitività, dall’altro potrà disporre di un forte elemento di attrazione verso i propri clienti attenti alla “sostenibilità” e potrà diventare anche “ambasciatore” della tutela dell’ambiente e dell’approccio etico verso tutta la comunità.

L’obiettivo è di coinvolgere almeno 40 aziende nella prima fase del progetto, dieci nella fase pilota e un’altra trentina il prossimo anno. Successivamente di estendere il progetto a tutta la città di Bologna, coinvolgendo sempre negozianti, esercenti e botteghe artigiane.

Il progetto bolognese si ispira ad uno analogo che si è sviluppato con successo nella città di Francoforte. Nacque nel 2013 dall’esigenza di 25 negozi di mettere in rete le loro esperienze di sostenibilità e di avere l’opportunità di promozionarle al pubblico con un marchio di qualità green. Oggi più di 400 piccole e medie imprese di Francoforte sono incluse nell’app “Labl.Frankfurt”: piccoli negozi, produttori, ristoratori. Oltre ad avere aumentato l’interesse della clientela verso i loro prodotti e servizi, hanno migliorato la loro efficienza energetica, hanno ridotto lo spreco di risorse utilizzando materiale riciclabile, usano energia rinnovabile.

Un’esperienza di successo che verrà presentata il 24 marzo nel workshop di lancio di “La sostenibilità è il nostro centro” e che si vuole replicare anche a Bologna.