Batte forte il cuore di CNA Bologna in favore degli alluvionati [...]
Dati ancora negativi per le imprese bolognesi
Fatturati col segno meno nel 2013,
previsioni ancora pessimistiche sul prossimo semestre
Saranno circa un migliaio gli imprenditori bolognesi Cna che domani, martedì 18 febbraio, parteciperanno alla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma promossa da Rete Imprese Italia, che unisce Cna, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti, Casartigiani.
Una manifestazione il cui messaggio è “Senza impresa non c’è l’Italia. Riprendiamoci il futuro”.
“Va riconosciuta una volta per tutte la grande volontà della miriade di piccoli imprenditori che ogni mattina si alzano all’alba e fanno di tutto per mantenere in piedi la propria azienda. In piazza scenderemo prima di tutto perché venga riconosciuto alle piccole imprese il ruolo politico e sociale che meritano. – spiega Valerio Veronesi, Presidente Cna Bologna – Le imprese sono in attesa da troppo tempo di una ripresa che non arriva mai, chiedono azioni concrete e rapide e sono stanche di progetti astratti per la soluzione di problemi ormai indifferibili. L’iniziativa di domani è stata promossa per esprimere il profondo disagio delle piccole imprese italiane stremate dalla crisi economica e per sottoporre alla politica alcune proposte attuabili rapidamente per ripristinare un clima positivo e una maggiore fiducia nel futuro: parliamo di una riforma fiscale che riduca Irap, Imu e Irpef; di misure che riducano il costo del lavoro e favoriscano nuove assunzioni; di interventi a sostegno dell’accesso al credito delle pmi rafforzando i Condifidi; di un’azione decisa verso la semplificazione burocratica”.
“Ma la manifestazione – conclude Veronesi – vuole essere anche l’occasione per dare visibilità alle micro, piccole e medie imprese che nonostante le difficoltà continuano a garantire occupazione e stabilità, ma non ricevono adeguata attenzione da parte del mondo politico ed istituzionale. Si dice sempre che le piccole imprese sono la spina dorsale del sistema produttivo, sono il petrolio italiano. Nella crisi che ormai dura da anni, però, non si è mai sentita una voce concretamente a favore delle piccole imprese e delle loro esigenze”.
Saranno una decina i pullman organizzati da Cna Bologna che domattina partiranno da diversi punti della provincia di Bologna con a bordo gli imprenditori Cna. A questi sono da aggiungere i numerosi imprenditori che andranno a Roma coi propri mezzi e quelli che parteciperanno insieme alle altre associazioni bolognesi che compongono Rete Imprese Italia.
Il volume d’affari è sceso in media del 2% sull’anno precedente
Soffrono in particolare le costruzioni, l’impiantistica e la produzione
La manifestazione giunge in un momento particolarmente critico per le imprese bolognesi, che dal 2008 continuano a segnalare performance economiche negative.
Analizzando il volume d’affari 2013 di un campione di 5.000 imprese Cna, risulta che il fatturato in media è peggiorato dell’1,9% rispetto all’anno precedente.
Gli andamenti più negativi riguardano il settore dell’artigianato artistico (-5,5%), della produzione (-3,4%), delle costruzioni (-3,2%), dell’impiantistica (-3%), dell’alimentare (-1,7%), della comunicazione (-1%). Dati positivi, ma con un pregresso fortemente negativo, per moda (+2,8%), trasporti (+2,3%), benessere (acconciatori, estetisti, tecnici sanitari ecc.) (+1,4%), servizi (autoriparatori, tintolavanderie ecc.) (+0,7%).
Previsioni negative sul 2014 delle imprese Cna della produzione
Un quarto prevede un ulteriore calo del fatturato, la metà blocca gli investimenti
Anche l’inizio del 2014 non vede crescere la fiducia da parte delle imprese Cna. Dall’indagine semestrale periodica svolta da Cna Bologna sulle sue imprese della produzione (meccanica, legno, chimica-plastica) emerge pessimismo, come nelle precedenti rilevazioni.
Per quanto riguarda il fatturato, solo il 13,6% delle imprese Cna della produzione ne prevede un aumento, il 26,6% un calo, il 59,9% una sua stabilità. Un dato negativo che si somma a cali di fatturato costanti dal 2008 ad oggi.
Per quanto riguarda l’occupazione, il 5,3% degli imprenditori ne prevede l’aumento, il 12,1% un calo, l’82,6% una sua stabilità: rispetto alla rilevazione del semestre scorso ci sono piccoli segnali di miglioramento.
Sul capitolo investimenti, il 56% ha risposto che cancellerà o rinvierà quelli già programmati, il 44% li confermerà. Un dato peggiore rispetto alla precedente rilevazione.
Per quanto riguarda gli aspetti che minacciano le aziende, la diminuzione degli ordini è ancora il problema principale per il 51,5%, ma peggiora l’insolvenza dei clienti che dal 29% ora minaccia il 34,5% delle aziende, il clima di sfiducia dal 45% è salito al 47,9%.
A proposito dei tempi di pagamento dei clienti, il 28,4% afferma che si sono allungati, un dato peggiore rispetto a sei mesi fa, quando era il 20% a segnalarlo.